Le Fiamme Gialle hanno scoperto così undici imprese e quattordici persone che avrebbero costituito una vera e propria rete di imprese che, ottenendo in modo illecito considerevoli vantaggi fiscali hanno potuto abbassare i prezzi, conquistando il mercato in modo sleale
Scoperta frode nel commercio della carne La Gdf sequestra beni per 650 mila euro
Nell’ambito dell’operazione «Entrecote» i finanzieri del gruppo di Palermo hanno eseguito sequestri di 9 immobili e di 15 autoveicoli e motoveicoli, del valore complessivo di circa 650mila euro, nei confronti dei responsabili di una consistente frode fiscale e di altri reati commessi nel settore del commercio della carne. Si è trattato del momento finale di una indagine che ha permesso alle Fiamme gialle palermitane di individuare 11 imprese e 14 persone che hanno dato vita ad un insidioso meccanismo ai danni delle casse dello Stato.
Secondo quanto ricostruito dai finanzieri è stato messo in atto lo schema noto frode carosello. Due persone, M.L. e D.B.M., hanno costruito una vera e propria rete di imprese che si sono interposte in modo fittizio nella vendita di carne proveniente da Francia e Spagna e diretta a Palermo. Infatti, mentre il prodotto ha direttamente raggiunto la sua destinazione, un deposito in Via Altofonte, i documenti commerciali hanno mostrato che la carne era stata venduta dalle imprese francesi e spagnole ad altre aziende italiane che a loro volta l’hanno rivenduta a quelle palermitane. Il meccanismo generava così, riferisce la Gdf, un considerevole vantaggio fiscale, perché comprando nel nostro Paese le aziende che facevano parte del sistema hanno scaricato l’Iva, cosa che non sarebbe stata possibile nel caso di acquisto diretto da un altro Stato dell’Unione Europea. Il vantaggio ottenuto ha permesso di vendere a prezzi più bassi e quindi di conquistare mercato, in maniera sleale.
L’organizzazione, secondo la Finanza, ha in questo modo gestito cinque punti vendita e un supermercato, nel cui ambito sono stati rinvenuti anche 4623 bottiglie di vino e 957 chili di prodotti alimentari provenienti da furti e che pertanto sono stati sequestrati. Le aziende interposte, riferisce la Guardia di Finanza, sono state man mano sostituite da altre e sono pian piano scomparse, senza versare alcuna imposta. Una di queste è fallita, ma gli accertamenti condotti dai finanzieri hanno permesso di scoprire che ben 500 mila euro erano stati distratti dall’attività economica. Nel corso dell’operazione le Fiamme Gialle hanno anche sequestrato oltre 2500 chili di carne macellata clandestinamente e 36 animali, allevati in violazione della normativa sanitaria.