Le Fiamme gialle hanno eseguito una confisca nei confronti di G.D., 62 enne consulente del lavoro. L'uomo aveva costituito società di comodo, per evadere le imposte sui redditi e l'Iva. A insospettire gli investigatori la sproporzione tra il patrimonio posseduto e i redditi dichiarati
Sequestro beni per un «evasore fiscale abituale» In totale 1,5 milioni di euro tra aziende e veicoli
«Un evasore fiscale abituale»: è la definizione che la Guardia di Finanza usa per rendere noto un sequestro di beni dal valore complessivo di circa 1,5 milioni di euro ai danni di Giuseppe Damiata, 62 anni, consulente del lavoro. Complessivamente sono state confiscate tre imprese, 13 immobili, due veicoli e di 25 fra rapporti bancari e polizze vita. Damiata è stato definitivamente condannato per frode fiscale, truffa, accesso abusivo a sistemi informatici e frode informatica, omesso versamento di contributi Inps e ricettazione. Indagato per plurimi e gravissimi episodi di frode fiscale commessi tra il 2006 e il 2010, l’uomo, come accertato negli anni aveva costituito vere e proprie società di comodo, realizzate per evadere le imposte sui redditi e l’Iva.
Il provvedimento emesso dalla sezione Misure di prevenzione del Tribunale di Palermo, sulla base di indagini coordinate dalla locale Procura, è stato eseguito dal nucleo di Polizia tributaria della Guardia di finanza. «Damiata è stato ritenuto dal Tribunale di Palermo – spiegano gli investigatori della Guardia di finanza – un soggetto abitualmente dedito a traffici delittuosi connessi all’esercizio dell’impresa e che, dunque, vive abitualmente dei proventi della sua attività illecita». Le indagini, che si sono avvalse anche dei dati ricavabili dalle banche dati in uso alle Fiamme gialle, tra cui l’applicativo Molecola hanno permesso di dimostrare la sproporzione tra il patrimonio posseduto e i redditi dichiarati dall’uomo.