L’ex portiere presenta la sfida che vedrà di fronte due squadre dove ha scritto pagine importanti: «Entrambe possono puntare alla vittoria del campionato. A Empoli sono di casa, ma difficilmente ho vissuto emozioni come quelle provate a Palermo»
Palermo-Empoli, il cuore a metà di Gianluca Berti «Non so come finirà, ma spero per entrambe la A»
«Non so come potrebbe finire e non lo voglio neanche dire (ride, ndr). Vinca il migliore e soprattutto speriamo che tutte e due le squadre alla fine possano tornare in serie A». Ex portiere e doppio ex, Gianluca Berti non si sbilancia più di tanto su quello che potrebbe essere il risultato finale della gara che oggi pomeriggio opporrà Palermo ed Empoli al Barbera (fischio d’inizio alle ore 15,00). «Si tratta di una partita che vedrà di fronte due squadre che sono retrocesse dalla serie A – spiega l’ex estremo difensore a MeridioNews – e avranno ancora delle scorie, perché quando sei una retrocessa tutti si aspettano che l’anno dopo tu possa vincere il campionato. È talmente vicina la retrocessione che sicuramente le due squadre avranno qualcosa da scrollarsi di dosso, però è anche vero che sono due squadre attrezzate per vincere il campionato». Le due squadre possono indubbiamente contare su elementi importanti, ma a decidere il match potrebbe essere la forza di uno dei due gruppi: «Penso che le due formazioni debbano temere l’altra squadra nel suo complesso, non c’è un giocatore in particolare che può risolvere la partita. È troppo facile dire gli attaccanti, ma tutto dipenderà dalla mentalità delle due squadre. Chi vuole di più la vittoria la spunterà».
Gianluca Berti è legatissimo a entrambe le piazze per gli anni trascorsi con l’una e l’altra maglia: «A Empoli sono di casa, perché sono di Firenze. Sono stato qui cinque anni, ho alle spalle una salvezza in serie A e un campionato vinto in serie B, quindi ho tanti bei ricordi. Per quanto riguarda Palermo, i tifosi sanno benissimo quanto sono legato a questa piazza e a questa maglia, al bene che mi hanno voluto e a quello che ho voluto io al Palermo. Non posso che augurare ai siciliani tutto il bene possibile: non scorderò mai la partita con la Triestina e la promozione in serie A dopo 32 anni, poche volte mi è capitato di vedere un entusiasmo simile». Due squadre, quest’anno, partite con obiettivi importanti, ovvero quello di un pronto ritorno in serie A. II posto a disposizione, per il salto categoria diretto sono due, altrimenti bisognerà passare dai play off. «Promozione diretta per entrambe? Io mi auguro di sì – continua l’ex portiere – per il bene che voglio a tutte e due. Però se entrambe non si calano nella mentalità della serie B sarà un campionato difficile».
Diverse le pretendenti alla promozione in serie A, con tante grosse piazze in questa serie B che puntano al salto di categoria: «Oltre Palermo ed Empoli c’è anche il Pescara, anch’esso retrocesso dalla A. Poi ci sarà qualche sorpresa, le candidate sono queste anche se c’è anche il Frosinone che l’anno scorso ha buttato via un campionato e quest’anno ha tutte le carte in regola per vincere il campionato». La gara del Barbera vedrà inoltre di fronte Bruno Tedino, tecnico esordiente in serie B e alla guida dei rosa, e Vincenzo Vivarini, lo scorso anno al Latina e quest’anno sulla panchina dei toscani: «Non li conosco più di tanto, ma Tedino viene da un campionato importantissimo con il Pordenone e Vivarini ha fatto molto bene in una situazione di grande difficoltà come quella che c’era al Latina». Da ex portiere, infine, Berti dice anche la sua sulla situazione portieri al Palermo, con il giovane Posavec titolare e un vice esperto come Pomini: «Questo è un dualismo che può solo fare del male al ragazzo – conclude Gianluca Berti –, perché secondo me le gerarchie dei portieri bisogna stabilirle all’inizio del campionato e quindi decidere se si vuole puntare su un giovane oppure su un portiere esperto che ha diversi campionati alle spalle».