Mentre il borgo marinaro è meta di turisti e non che intendono passare sulla spiaggia le belle giornate concesse dal meteo per queste feste, dall'altra parte della città la struttura appena incendiata del pontile di Romagnolo si erge tristemente sul bagnasciuga. Intanto il M5s presenta un'interrogazione consiliare per tastare il polso del recupero
Palermo e lo stato di salute del suo mare d’inverno L’assalto a Mondello e la desolazione in costa Sud
«Palermo, per quanto il suo nome significhi Tutto porto, questo amore per il mare fatica a farlo venire fuori e si è ben lontani da un recupero della costa». Sono queste le parole, non senza un po’ di delusione, di Igor Gelarda, consigliere del Movimento cinque stelle, che dopo avere presentato un’interrogazione in Consiglio riguardo lo stato dell’ormai arcinota costa Sud, è tornato ancora una volta a casa senza una risposta. Nessuna nuova, dunque, sull’altra Mondello, quella raggiungibile anche a piedi, il mare in città dei palermitani. Almeno nelle promesse del sindaco Leoluca Orlando, che tanto ha puntato sul recupero di quel tratto di mare.
MeridioNews, lì, c’è stato quest’estate, documentando la situazione e sentendo l’opinione dei – tanti – bagnanti. La sporcizia, a dire il vero poca, che andava crescendo man mano che si scendeva verso Sud, in direzione del parco Libero Grassi. Ma cosa ne è di quel tratto di mare cittadino nella stagione meno indicata per fare il bagno? Mondello, quella vera, complici le belle giornate, è stata presa d’assalto da turisti e autoctoni ansiosi di spendere del tempo nelle giornate di vacanza segnate dalle festività, passeggiando sulla sabbia del bagnasciuga della propaggine marinara di Palermo. Si può dire lo stesso della costa Sud? Qual è il suo stato di forma?
«La zona del pontile – continua Gelarda – è relativamente pulita, più a Sud, invece, è sporco». Insomma, la situazione ricalca per grandi linee quella estiva, ma per parlare di recupero la strada da percorrere è ancora tanta. «Non si tratta di porcellana di Capodimonte che metto sotto una teca e pulisco ogni due anni – spiega ancora il poliziotto – qui si parla di un bene che va riconsegnato alla cittadinanza. Nell’interrogazione di cui sono primo firmatario abbiamo chiesto che intenzioni ha il Comune riguardo la messa in sicurezza della struttura (il pontile di Romagnolo ndr) e nel medio e lungo termine per valorizzare la zona, oltre che la struttura stessa». Il pontile, infatti, da anni in condizioni precarie di stabilità e inondato da rifiuti, da poche settimane paga anche i segni di un incendio che ha devastato tutto l’impianto.
Incendio che ha reso le condizioni della struttura ancora più pericolose per chi ne volesse usufruire. «Abbiamo capito che i tempi di questo Consiglio comunale sono lunghissimi – conclude Gelarda – Domani torneremo di nuovo almeno sulla faccenda della sicurezza del pontile di Romagnolo. Sta cadendo, è tutto bruciato, non c’è più niente tranne la struttura di metallo che sorregge le assi fradice. Non ci sono più neanche le transenne e c’è ancora chi rischia per andare a scattare qualche foto o guardare il mare».