Il difensore palermitano, uno dei leader del gruppo, suona la carica dopo la sconfitta interna rimediata domenica. La mente è già alla Palmese: «Sarà una battaglia, tutti contro di noi fanno la partita della vita». Ficarrotta squalificato per tre giornate
Palermo, dopo il ko Crivello volta pagina «E ora vogliamo altre dieci vittorie di fila»
Uno dei segreti del Palermo, a prescindere dall’esito della gara interna con il Savoia, è la presenza in gruppo di diversi punti di riferimento. Roberto Crivello non è il capitano (in questo caso sono in prima fila Santana e Martinelli) ma in virtù della sua esperienza e della sua leadership è come se portasse lui la fascia al braccio. E in qualità di uomo guida, il ventottenne difensore palermitano è stato uno di quelli che ha suonato la carica subito dopo il passo falso casalingo con il Savoia: «Ci siamo detti cose normali nello spogliatoio in seguito ad una sconfitta che abbiamo preso male – ha ammesso nel corso della conferenza stampa odierna al Pasqualino Stadium di Carini al termine della seduta giornaliera – e il mister ci ha ricordato che eravamo reduci da dieci vittorie di fila. Dobbiamo ripartire subito e, a questo proposito, devo dire che abbiamo reagito bene considerando che in questi giorni i ragazzi sono tornati in campo a duemila. L’obiettivo, dopo questo incidente di percorso, è di conquistare di nuovo dieci successi consecutivi».
Nell’economia della partita ha avuto un notevole peso specifico l’espulsione rimediata da Ficarrotta, squalificato per tre giornate dal giudice sportivo «per avere colpito, a gioco fermo, un avversario con un calcio nella parte alta della coscia e avere successivamente calpestato la caviglia del medesimo calciatore riverso a terra». Crivello, tuttavia, non punta il dito contro il compagno che, peraltro, attraverso un post sul suo profilo Facebook ha recitato il mea culpa («Sono molto arrabbiato con me stesso, chiedo scusa a tutti»): «Non abbiamo perso per colpa sua, anche quando eravamo undici contro undici avevamo fatto male e creato poco. Questa sconfitta deve essere per noi un punto di partenza, c’eravamo un po’ adagiati dopo dieci vittorie consecutive e, magari inconsciamente, i giovani hanno diminuito l’intensità in allenamento, ma adesso si riparte». Sarà la sfida in programma domenica sul campo della Palmese a dire se il Palermo ha premuto il tasto reset. «Sarà una battaglia – preannuncia il numero 24 rosanero – anche perché tutte le squadre contro di noi scendono in campo per disputare la partita della vita. Non ci sono gare dall’esito scontato come dimostra, nel recente passato, il pareggio ottenuto dal Benevento contro il Milan».
L’ex Frosinone, stakanovista del gruppo con 90 minuti giocati finora in tutte le partite di questo campionato, sarà titolare anche in Calabria: «Sto bene fisicamente e questo nuovo ruolo (difensore centrale in una linea a quattro, ndr) mi ha allungato la carriera perché si fatica meno rispetto alle mansioni del terzino sinistro. Mi sento bene ma so che qualora dovessi accusare un po’ di stanchezza il mister potrebbe mandarmi in panchina anche perché dietro di me ci sono altri elementi validi. Il mio obiettivo personale? Giocare con continuità, al di là del numero preciso di partite, ma la priorità va agli obiettivi del collettivo».