Sarebbe ora di mettere fine alle operazioni urbanistiche temerarie che nemmeno la giunta cammarata ha avuto il coraggio di portare avanti!
Palermo, crollo di Monte Pellegrino/ Nadia Spallitta: “Riconsiderare alcuni provvedimenti adottati dal Consiglio comunale”
SAREBBE ORA DI METTERE FINE ALLE OPERAZIONI URBANISTICHE TEMERARIE CHE NEMMENO LA GIUNTA CAMMARATA HA AVUTO IL CORAGGIO DI PORTARE AVANTI!
Dopo il crollo alle pendici di Monte Pellegrino, ci si interroga su uno dei peggiori Consigli comunali di Palermo degli ultimi 25 anni. Ci si chiede, in primo luogo, il senso di tutti i provvedimenti urbanistici adottati nell’ultimo anno dall’assemblea di Sala delle Lapidi, sede del Consiglio comunale del capoluogo dell’Isola.
L’attuale Consiglio comunale – spiace ricordarlo – proprio in materia urbanistica, ha adottato provvedimenti che nemmeno il vecchio Consiglio, che teneva ‘bordone’ all’ex Sindaco, Diego Cammarata, ha avuto il coraggio di approvare. Ci riferiamo ai Prusst – vere e proprie speculazioni, agli affari di via Trabucco e al tentativo di ‘mangiarsi’ un pezzo del Monte Pellegrino. Provvedimenti urbanistici vergognosi che hanno riportato Palermo ai ‘fasti’ degli anni ’50 e ’60.
Proprio sulle operazioni urbanistiche temerarie di Monte Pellegrino interviene la vice presidente vicaria del Consiglio comunale di Palermo, Nadia Spallitta, una delle pochissime voci non ‘consociative’ di questa brutta assemblea di Sala delle Lapidi.
“I crolli alle pendici di Monte Pellegrino – dice Nadia Spallitta, che nei mesi scorsi aveva già avanzato dubbi su questa pessima operazione – inducono a dover riconsiderare alcuni provvedimenti adottati dal Consiglio comunale di Palermo in aree sottoposte a vincolo idrogeologico”.
“Scriverò per questo motivo al Sindaco – aggiunge – affinché valuti alcune proposte in itinere (anche sospendendo nelle more di queste verifiche gli atti e adottando opportuni provvedimenti) come, ad esempio, la lottizzazione di via Mater Dolorosa alle pendici di Monte Pellegrino, in un’area a rischio idrogeologico o la multisala, nell’area dell’ex stabilimento Coca-Cola, autorizzata in una zona sottoposta a vincolo idrogeologico o i numerosi Prusst voluti dal Consiglio comunale in un’area di interesse idrogeologico”.
“Ritengo indispensabile – prosegue – questa verifica a tutela dell’incolumità pubblica e privata e credo, altresì, che i provvedimenti urbanistici devono essere preceduti dall’acquisizione della Vas-Via per conoscere e valutare le condizioni dei siti”.
Per Vas s’intende la valutazione ambientale strategica, mentre per Via la Valutazione di impatto ambientale. Due analisi che il Consiglio comunale di Palermo ‘digerisce’ poco…
“Inoltre – conclude Nadia Spallitta – credo che debba essere affrontata tempestivamente con il nuovo Piano regolatore generale della città (Prg) tutta la situazione urbanistica nelle zone collinari fortemente edificate, talvolta anche in modo abusivo, anche in considerazione del fatto che i Piani particolareggiati e di recupero per questa parte del territorio della città non sono mai stati adottati”.