Palermo, con l’Avellino è un’altra finale Tedino: «Giochiamo senza fare calcoli»

L’incipit del capitolo relativo alla gara con l’Avellino, valida per la trentasettesima giornata e in programma domani al Barbera alle ore 15, richiama il cappello introduttivo utilizzato per descrivere il match con il Cittadella. Due capitoli simili collegati dallo stesso titolo: un’altra finale per i rosanero e un’altra sfida decisiva per le sorti di Tedino. A distanza di tre giorni dall’incontro disputato martedì sera in Veneto, il copione non è cambiato.

Il Palermo, scivolato al quarto posto in classifica alla luce dei soli tre punti racimolati nelle ultime quattro giornate di campionato, domani dovrà giocare un’altra partita con i crismi di una finale trattandosi di un match che non potrà assolutamente sbagliare se vorrà legittimare le proprie ambizioni di promozione diretta e, ancora una volta, la permanenza del tecnico dipenderà con ogni probabilità dall’esito della gara. Solo una vittoria potrà esorcizzare i fantasmi che aleggiano intorno alla figura di Tedino (De Biasi, in tribuna martedì al Tombolato, non ha avuto alcun contatto con la società mentre Stellone ha detto apertamente di essere alla finestra e di aspettare un’opportunità importante in questa fase finale della stagione) e convincere Zamparini a rinnovare la fiducia nei confronti dell’ex allenatore del Pordenone. Che, in ogni caso, ha ancora dei bonus a sua disposizione. Validi, sicuramente, in caso di affermazione contro l’Avellino.

In condizioni normali non ci sarebbe partita. Il Palermo brillante ammirato alla fine del girone di andata, per intenderci, quasi certamente avrebbe vita facile contro una squadra relegata (a quota 40 punti assieme al Novara) nella parte medio-bassa della classifica. Ma il Palermo è cambiato (in peggio) e in questo momento di evidente difficoltà è ‘capace’ di tutto, anche di steccare un altro appuntamento casalingo sulla falsariga dei pareggi consecutivi contro Pescara e Cremonese. E a proposito di cambiamenti, anche l’Avellino presenta delle novità rispetto al recente passato. Dopo l’esonero di Novellino, gli irpini si sono affidati alla guida tecnica di Foscarini e domani la squadra scenderà in campo con l’obiettivo di allontanarsi dalla zona-pericolo riscattando la sconfitta interna di martedì maturata nel finale contro il Frosinone. Passo falso preceduto dal pari sul campo dell’Entella e dal successo casalingo con il Perugia al debutto sulla panchina biancoverde dell’ex tecnico del Cittadella.

«Il fatto che di recente ci sia stato l’avvicendamento in panchina cambia molte cose – ha spiegato Tedino durante la conferenza stampa odierna – nelle ultime due gare casalinghe abbiamo ottenuto due pareggi ma il vero rammarico è legato al match con la Cremonese. Partita che dovevamo vincere e che invece abbiamo buttato via. Per quanto concerne il match di domani, non dobbiamo fare calcoli perché quando lo abbiamo fatto ci siamo complicati la vita. Dovremo cercare di giocare a briglie sciolte e ottenere in tutti i modi una vittoria importante. Sono convinto che il Palermo farà la sua parte». Il tecnico è consapevole della necessità di conquistare l’intera posta in palio.

A prescindere dagli umori e dalle possibili reazioni di Zamparini: «È dispiaciuto in questo momento ma sta cercando di aiutare giocatori e staff tecnico coinvolgendo tutti e provando a ricompattare il gruppo. Credo che più di così, dal punto di vista del morale e della passione, possa fare ben poco. De Biasi in tribuna a Cittadella? Abbiamo un rapporto leale e di grande stima e ha sentito il bisogno di chiamarmi dicendomi che non era lì a gufare. Io, in ogni caso, se all’orizzonte ci fosse un De Biasi o un altro in grado di risolvere i problemi e centrare subito la promozione sarei il primo a farmi da parte ma conosco bene quelle che sono le difficoltà, del passato e del presente, di questo gruppo ed è proprio per questo motivo che chi vede da fuori le partite non può avere le stesse conoscenze che ho io in questo momento».

La lista dei convocati, di cui fanno parte anche due ragazzi della Primavera (il difensore Paula Da Silva e il centrocampista Santoro), comprende ventuno giocatori. Le scelte relative all’undici da schierare dal primo minuto contro gli irpini, privi in attacco dello squalificato Castaldo, saranno condizionate da diverse defezioni. Il campanello d’allarme, scattato anche in virtù delle assenze per squalifica dei centrocampisti Jajalo e Gnahoré, è attenuato dai recuperi in difesa di Bellusci e Rajkovic ma non c’è dubbio che quella con cui deve fare i conti Tedino, in termini di effettivi presenti in organico, è una situazione piuttosto delicata. Indisponibili sia Nestorovski che Dawidowicz. I due, out durante il primo tempo della gara con il Cittadella, si sono sottoposti ieri ad una risonanza magnetica che ha evidenziato rispettivamente la lesione di secondo grado del bicipite femorale sulla giunzione mio-tendinea della gamba destra e l’elongazione muscolare del terzo medio del bicipite femorale della gamba destra. Per l’attaccante sono previsti 30-40 giorni di stop. Di una decina di giorni, invece, la sosta ai box del polacco.

Senza di lui e senza Jajalo, dunque, chi ci sarà domani in cabina di regia? Il ruolo di play, in base alle indicazioni provenienti dalla rifinitura che i rosa hanno sostenuto questa mattina al Tenente Onorato, verrà affidato a Chochev, perno centrale di una cerniera a tre (nell’ambito di un 3-5-1-1) completata da Murawski e Coronado, libero di avanzare il raggio di azione e muoversi tra le linee. In avanti spazio ancora a Trajkovski. Il nazionale macedone, nonostante le risposte poco convincenti fornite nel momento in cui è stato chiamato in causa, non è stato bocciato da Tedino («È cresciuto molto sotto l’aspetto della maturità e sono convinto che riuscirà a dimostrarlo anche se finora non lo ha fatto vedere in campo») e domani agirà a supporto di La Gumina, pronto a rientrare nell’undici titolare dopo le ‘panchine’ iniziali delle ultime due partite.


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