L'annuncio è arrivato oggi durante una conferenza stampa in streaming al Ministero dei Beni Culturali. Franceschini: «Progetto originale, di elevato valore culturale e di grande respiro umanitario». Il sindaco: «Ha vinto la cultura dell'accoglienza»
Palermo Capitale italiana della Cultura 2018 Battute nove città, Orlando: «Che emozione»
Palermo è la Capitale italiana della Cultura 2018. La nomina ufficiale è arrivata ieri durante una conferenza stampa in streaming al Ministero dei Beni Culturali. A dare l’annuncio il ministro Dario Franceschini e il presidente della Commissione Stefano Baia Curioni. A ricevere il riconoscimento il sindaco Leoluca Orlando e l’assessore alla Cultura Andrea Cusumano. Battuta la concorrenza di altre nove città: Alghero, Aquileia, Comacchio, Ercolano, Montebelluna, Recanati, Settimo Torinese, Trento e Unione dei comuni elimo-ericini (Buseto Palizzolo, Custonaci, Erice, Paceco, San Vito Lo Capo e Valderice).
Franceschini ha motivato la scelta del capoluogo siciliano «perché la candidatura è sostenuta da un progetto originale, di elevato valore culturale, di grande respiro umanitario, fortemente e generosamente orientato all’inclusione, alla formazione permanente, alla creazione di capacità e di cittadinanza, senza trascurare la valorizzazione del patrimonio e delle produzioni artistiche contemporanee. Il progetto è supportato dai principali attori istituzionali e culturali del territorio e prefigura interventi infrastrutturali in grado di lasciare un segno duraturo e positivo. Gli elementi di governance, di sinergia pubblico-privato e di contesto economico, poi, contribuiscono a rafforzarne la sostenibilità e la credibilità. Viva Palermo!».
Orlando ha invitato sul palco i sindaci delle città sconfitte ringraziandoli per la leale concorrenza: «È una grande emozione, non riesco a parlare. Abbiamo vinto tutti perché siamo stati capaci di narrare le bellezze dei nostri territori. Credo che sia un messaggio anche per le istituzioni regionali e nazionali: dovremmo tutti narrare le nostre bellezze. La cifra culturale più significativa che abbiamo voluto comunicare è quella dell’accoglienza in un tempo in cui si prova fastidio e ostilità per i diversi noi rivendichiamo il diritto di ogni essere umano di essere e restare diverso ed essere e restare uguale. Un sentito ringraziamento ancora ai colleghi sindaci di tutte le città candidate – ha aggiunto poi il Professore in una nota ufficiale -, con i quali abbiamo condiviso e continuiamo a condividere il sogno e la speranza che la cultura torni ad essere il motore del nostro Paese. Lavoreremo insieme in questa direzione».
La vittoria sa di rivincita per Orlando che nel 2013 aveva partecipato alla competizione per la Capitale europea della Cultura 2019, titolo assegnato poi a Matera: in quel caso il capoluogo siciliano non era entrato neppure nel novero delle finaliste. Un titolo che segue di poche settimane quello di Capitale dei Giovani 2017. Si punterà forte sui poli culturali: quello teatrale (che comprende anche il Montevergini, il Garibaldi, la Sala De Seta, lo Spasimo), quello espositivo (GAM, Palazzo Ziino, ZAC, Ecomuseo del Mare) e quello archivistico-bibliotecario (Biblioteca Comunale e Archivio Storico). «Dal premio la città di Palermo riceverà un milione di euro e l’esclusione dal patto di stabilità delle spese per gli investimenti necessari per realizzare i progetti», fa sapere il Mibact. Franceschini ha spiegato inoltre che «nel 2018 verrà designata la capitale italiana del 2020 che avrà quindi due anni a disposizione per realizzare al meglio il progetto».
«Il 2018 sarà dunque un nuovo importante e prestigioso anno per la nostra città – si legge nel comunicato di Palazzo delle Aquile – che ospiterà, tra l’altro, Manifesta12, una fra le principale biennali di arte contemporanea su scala mondiale. Fra le attività previste per il prossimo anno spiccano la realizzazione di una piattaforma telematica cultura e tempo libero all’interno del programma Pon Metro, con l’obiettivo di: realizzare un Portale del Territorio sul patrimonio artistico e monumentale, il patrimonio naturalistico e ambientale, le tradizioni e i prodotti enogastronomici, le tradizioni culturali, la cultura in genere, le strutture ricettive e di ristoro, gli eventi culturali e ricreativi; mettere a sistema le risorse culturali riguardanti orari e modalità di accesso a teatri, monumenti, strutture sportive, biblioteche, etc; condividere l’accesso al patrimonio librario dell’intera area metropolitana attraverso la realizzazione di un portale unico di prenotazione e di consultazione in grado di mettere a sistema non solo le strutture comunali ma anche quelle scolastiche e universitarie; realizzare un sistema di prenotazione dei servizi turistici, in grado non solo di proporre soluzioni tradizionali (trasporto, vitto, alloggio e itinerario) ma anche di valorizzare i prodotti del territorio diventando un vero e proprio portale di marketing territoriale».
E ieri, a partire dalle 18, il teatro Massimo è stato illuminato con i colori della bandiera italiana per festeggiare l’evento. Tante le reazioni – intanto – da parte del mondo della politica e delle istituzioni. Dal candidato sindaco M5s Ugo Forello al presidente del Senato Pietro Grasso, dai sindacati al rettore dell’università palermitana. Unanime l’apprezzamento verso il risultato conseguito, anche se adesso arriva la parte difficile per la città di Palermo: mantenere le aspettative e dimostrarsi in grado di essere capitale della cultura.