Dopo il fallimento del tavolo dei giorni precedenti, gli imprenditori accettano l'invito della società. Ma in una nota spiegano le proprie ragioni. «Abbiamo accettato di assumere dei rischi che vanno oltre le logiche imprenditoriali, per amore della squadra»
Palermo calcio, i Mirri riprendono la trattativa «Una mortificazione che la città non merita»
«L’augurio della famiglia Mirri, come quello di tutti coloro che nutrono il medesimo attaccamento ai colori rosanero e lo stesso amore per la città di Palermo, è che gli annunciati investitori si facciano immediatamente avanti». Daniele e Dario Mirri, imprenditori palermitani nel campo della ristorazione e della pubblicità – e da sempre grandi tifosi della squadra rosanero – fanno buon viso a cattivo gioco. La loro offerta per traghettare il Palermo calcio è stata respinta dalla società «avendo notizia dell’interessamento di un fondo americano o di altri potenziali acquirenti pronti a offrire condizioni strabilianti».
Eppure, come confermano in una nota i due fratelli imprenditori, «con grande senso di responsabilità, animata dall’unico intento di salvare le sorti della squadra alla quale è profondamente legata, la famiglia Mirri ha deciso sabato pomeriggio di non sottrarsi all’invito della società Palermo Calcio a riprendere le trattative finalizzate a trovare una soluzione che eviti la penalizzazione in classifica e consenta di definire con serietà e serenità un nuovo ambizioso progetto sportivo».
Per poi spiegare concretamente i termini della trattativa, finora saltata. «In quest’ottica la Damir srl ha accettato di assumere dei rischi che vanno ben oltre le logiche imprenditoriali, riducendo le proprie richieste ai limiti del ragionevole e rendendosi disponibile a procedere all’immediato versamento delle somme (per un importo pari a 2,8 milioni netti) occorrenti per evitare la penalizzazione – si legge nella nota – Il tutto a fronte delle possibilità di ottenere un contratto commerciale di affidamento della pubblicità di durata quadriennale, con pagamento anticipato del canone e garantendo pure un sistema di royalties legate ai volumi di fatturato raggiunto (in un contesto nel quale è la Palermo Calcio stessa ad aver dichiarato che gli introiti pubblicitari sono pari ad 1.070.000,00 di euro annui lordi). Tale rischio, come dimostrano le difficoltà, le incertezze e le criticità emerse nelle numerose trattative precedentemente fallite, si era pronti ad accettare senza certezza alcuna sulla sopravvivenza allo stato della società Palermo Calcio e sulla effettiva possibilità di conseguenza di poter usufruire degli spazi pubblicitari per i quattro anni previsti nella bozza di contratto».
Eppure, ancora una volta, tutto sfuma e mette alla prova la pazienza di chi vuole salvare la squadra rosanero. «Nonostante ciò, nonostante la disponibilità dimostrata dalla famiglia Mirri, la società Palermo Calcio ha ancora una volta improvvisamente comunicato di voler sospendere le trattative». Per evitare i punti di penalizzazione, dunque, è arrivato il momento che «la società Palermo Calcio definisca l’operazione tempestivamente, affinché non solo si eviti una penalizzazione che potrebbe risultare decisiva per raggiungere il traguardo della serie A, ma si ponga fine a una mortificazione che la squadra, i tifosi e la città di certo non meritano».