Hanno trascorso una notte all'addiaccio, davanti a palazzo delle aquile, le 15 famiglie che da ieri non hanno più un tetto sulla testa. Tra di loro anziani e bambini. Sono alcune delle famiglie che sono state buttate fuori (25 in tutto), dalla polizia, da una palazzina occupata (da circa otto mesi) in via dante (villa laura, una ex-caserma da poco venduta all'asta ad un privato). In questo momento sono ancora lì.
Palermo, ancora all’addiaccio le famiglie sgomberate
Hanno trascorso una notte all’addiaccio, davanti a Palazzo delle Aquile, le 15 famiglie che da ieri non hanno più un tetto sulla testa. Tra di loro anziani e bambini. Sono alcune delle famiglie che sono state buttate fuori (25 in tutto), dalla polizia, da una palazzina occupata (da circa otto mesi) in via Dante (Villa Laura, una ex-caserma da poco venduta all’asta ad un privato). In questo momento sono ancora lì.
“Ci sono donne anziane che dopo una notte all’addiaccio si sentono male. Ma il Comune è sordo – dice a LinkSicilia, Toni Pellicane, del Comitato Lotta per la Casa che è lì con loro – l’unica cosa che hanno saputo fare è mandare un assistente sociale che ha offerto un pasto caldo alla Caritas. La vicenda ha dell’incredibile. Intanto il Comune dice che non era informato di questo sgombero. Come mai allora a trasportare i mobili c’erano i dipendenti del C.o.i.me.? Ma non solo- aggiunge Pellicane- ieri sera dinnanzi all’emergenza abbiamo chiamato il Presidente del Consiglio Comunale, Totò Orlando, per chiedergli di aprire le porte del palazzo in modo da farli dormire al coperto. Ci ha detto che sarebbe arrivato subito, ma non si è visto”. E ancora: “Il Comune lo scorso luglio ha avviato un censimento di beni confiscati e di altri immobili da destinare all’emergenza abitativa. Ma da allora non hanno fatto nulla”.
Sulla vicenda intervengono alcuni consiglieri comunali. A cominciare da Alberto Mangano (IDV): “Non è tollerabile che in una città con tutti i problemi aperti come Palermo, si operi uno sgombero di 25 famiglie, occupanti abusive di Villa Laura, senza che la Questura concordi con l’amministrazione comunale una strategia per minimizzare nuove tensioni sociali. Il risultato è stato quello di avere alcune famiglie a piazza Pretoria, sotto il Palazzo delle Aquile, a trascorrere la notte, come ai tempi di Cammarata. A nulla è servito l’appello di alcuni consiglieri comunali al Presidente del Consiglio, di aprire il palazzo di città a questi sfortunati concittadini per evitare che trascorressero la notte al freddo. Questo episodio drammatico ci interroga sull’efficacia delle politiche sociali che appaiono fortemente inadeguate alle situazioni di emergenza che l’assessore Ciulla sembra voler trattare con strumenti ordinari, senza alcuno sforzo di immaginazione, oltre che di azione.
Dello stesso tono la nota di Antonella Monastra: “Le porte del Palazzo di Città che sarebbero dovute restare aperte a tutti, nelle parole del sindaco Orlando appena insediato, sono rimaste invece sbarrate. Un gesto caritatevole di accoglienza sarebbe stato comunque una prima risposta allemergenza che la città vive ancora una volta. A mio parere- commenta la capogruppo “Ora Palermo Sedie Volanti”è necessario effettuare una immediata ricognizione del patrimonio immobiliare comunale istituendo una commissione mista, sia tecnica che politica, per offrire a tutte le famiglie che sono in emergenza (non
solo quelle di oggi) una sistemazione vivibile. E’ necessario delineare anche linee guida per l’avvio di politiche abitative serie, compito precipuo del Sindaco e della Giunta”.