Invertire il trend negativo fuori casa con un successo sul campo della Vibonese aiuterebbe i rosanero a costruire un percorso funzionale alle proprie esigenze. Di fronte ci sarà un avversario con diversi ex e reduce da buoni risultati contro le big
Palermo, a Vibo per curare il mal di trasferta Boscaglia: «Voglio squadra umile e matura»
Nella ‘top five’ del girone C per quanto riguarda il rendimento casalingo, nella medio-bassa classifica in relazione allo score esterno con una sola vittoria, due pareggi e tre sconfitte. La diagnosi è evidente: il Palermo ha il mal di trasferta. E anche la cura di questa ‘patologia’, certificata dalla sconfitta per 2-0 rimediata a Foggia prima dell’acuto al Barbera con la Casertana, è facilmente intuibile. Il processo di guarigione partirà da Vibo Valentia se i rosanero riusciranno a imporsi sulla Vibonese (fischio di inizio alle 15) nell’ultimo appuntamento esterno del 2020. La compagine di Boscaglia, decima in classifica con 19 punti, ha un solo modo per provare ad imprimere una svolta al campionato: centrare nuovamente un filotto di vittorie e, contestualmente, costruire anche lontano dalle mura amiche il percorso necessario per legittimare le proprie ambizioni. Occorrerà, innanzitutto, farsi trovare preparati all’esame Vibonese, squadra reduce dal pari a reti bianche ottenuto sul campo del Bari. Quella rossoblù è una compagine allestita per una salvezza tranquilla ma gli uomini guidati da Galfano, accompagnati da fame e una costante voglia di stupire, sanno di avere in prospettiva le carte in regola per alzare l’asticella.
Fame e voglia di stupire? L’aspetto motivazionale sarà una delle chiavi del match contro il Palermo che, se vorrà conquistare l’intera posta in palio, allo stadio Luigi Razza sarà chiamato quanto meno a pareggiare gli stimoli di un avversario che nelle ultime tre partite ha conquistato due punti con le prime tre della classe Ternana, Bari e Teramo, intenzionato ad effettuare il sorpasso in classifica (i calabresi hanno un punto in meno dei rosa) e imbottito di diversi ex rosanero (il ponte con il passato in questo caso è soprattutto la Primavera, realtà in cui hanno vissuto il tecnico Galfano e alcuni giocatori come il portiere Marson oltre al centrocampista Ambro e l’attaccante Plescia, entrambi palermitani come il centrocampista Prezzabile) che vorranno fare bella figura in una sfida emotivamente speciale anche per il presidente rossoblù Pippo Caffo. Di origini catanesi, tifoso degli etnei e, di conseguenza, coinvolto in questa partita come se fosse un vero e proprio derby personale.
Per il Palermo, al di là degli intrecci emotivi che toccheranno anche l’attaccante rosa Saraniti autore di 16 gol con la maglia della Vibonese dal 2015 al 2017, il match avrà a prescindere un certo peso specifico trattandosi di un ulteriore strumento di valutazione del livello di affidabilità e maturità raggiunto dalla squadra. «Ci aspetta una partita difficile e che ci aiuterà a capire a che punto siamo – ha sottolineato Boscaglia – dovremo essere umili e maturi. Affronteremo una squadra forte, che ha fatto molto bene contro le big e che gioca con dinamiche prestabilite, con un certo dinamismo e attaccando in un determinato modo con un pressing alto». Il tecnico in questi giorni ha premuto tasti precisi: «Dobbiamo avere sempre il senso del pericolo, aspetto che ci aiuta anche a tenere alta la soglia dell’attenzione, e poi ci sono altri aspetti su cui lavorare ancora come ad esempio quello relativo alla gestione dei momenti della partita».
Per la trasferta in terra calabrese i convocati sono ventitré. Due, in particolare, i dubbi legati all’undici titolare: uno riguarda la difesa e il profilo che al centro della linea a quattro affiancherà Somma al posto dello squalificato Marconi (le opzioni principali sono l’impiego di Lancini con Accardi e Crivello terzini o Accardi centrale – il palermitano è stato all’antico campo in terra battuta della Fincantieri modello d’eccezione in compagnia di Corrado, Martin, Rauti e Somma per la presentazione della maglia celebrativa del 120esimo anniversario della fondazione del club – con Doda sulla fascia destra. L’altro grande punto interrogativo è in attacco con Saraniti, al rientro dopo il turno di squalifica, che scalpita nuovamente per una maglia da titolare nonostante la candidatura di Lucca legittimata dai segnali incoraggianti inviati dal centravanti classe 2000 nelle ultime due gare casalinghe.