Grazie ad un gol del subentrato Lucera, gli uomini di Pergolizzi hanno festeggiato il battesimo nella quarta serie con un successo molto utile anche se, su un terreno sconnesso, frutto di un gioco certamente rivedibile
Palermo, a Marsala arriva una vittoria sporca I rosanero si sono già calati nella realtà della D
Si chiamano vittorie sporche. Sono quei successi ‘pesanti’, soprattutto nell’economia della stagione, frutto non di un gioco brillante ma di un mix di altri ingredienti come l’umiltà, la pazienza e la disponibilità al sacrificio. Il successo per 1-0 ottenuto dal Palermo sul campo del Marsala nella prima giornata del Girone I del campionato di serie D rientra in questa categoria. I rosa (in maglia nera allo stato attuale in attesa del debutto tra un paio di mesi della divisa ufficiale votata dai tifosi) grazie ad un gol realizzato al 36’ della ripresa dal subentrato Lucera (conclusione di sinistro da posizione defilata sugli sviluppi di una situazione particolare con due palloni in campo sulla quale, però, l’arbitro ha deciso di non intervenire) hanno celebrato il loro battesimo in quarta serie con un successo che, appunto, può essere definito sporco. Maturato al culmine di una gara priva di grandi sussulti, che si è sviluppata sostanzialmente sul filo dell’equilibrio (motivo per cui il pareggio avrebbe rispecchiato di più l’andamento del match) e che gli ospiti hanno vinto indossando la tuta da operai, valorizzando il sudore e la fatica a scapito dell’estetica.
E del resto era praticamente impossibile, oggi, ammirare un gioco di alto livello su un manto erboso sconnesso e pieno di insidie. Era molto difficile manovrare palla a terra e la compagine di Pergolizzi, al netto di alcune imperfezioni, ha dimostrato buona capacità di lettura adattandosi con lo spirito giusto alle dinamiche di una partita ricca di trappole. Una partita con gli standard della serie D, campionato poco adatto ai palati fini e in cui voglia, grinta, fame e doti agonistiche nella maggior parte dei casi hanno un peso specifico superiore rispetto ai contenuti tecnici o alla limpidezza di qualche giocata. Al di là di singoli episodi come il rigore fallito dall’attaccante Ricciardo, ipnotizzato al 35’ del primo tempo da un portiere Russo in vena di prodezze, la gara disputata davanti ai circa tremila tifosi rosanero presenti sugli spalti di un gremito Antonino Lombardo Angotta ha detto che il Palermo si è già calato nella mentalità della categoria. Ed è questa, forse, la nota più lieta della giornata sulla quale potrà fare leva Pergolizzi in vista dei prossimi impegni.
Il tecnico, che ha confermato all’inizio il 4-3-1-2 adottato durante il ritiro affidando la regia al francese Martin, è il primo a sapere che la squadra è ancora in fase di rodaggio e che ci sono tanti aspetti da migliorare (il gioco, ad esempio, si sviluppa troppo spesso per vie orizzontali e la squadra, che deve trovare le giuste distanze tra i reparti, fatica per lunghi tratti ad attaccare la profondità) ma un successo, ottenuto peraltro contro un Marsala propositivo (nel 4-2-3-1 disegnato dal palermitano Giannusa gli esterni offensivi Ficarrotta e Lavardera hanno dato del filo da torcere alla retroguardia rosanero sollecitata anche da palla inattiva, nel primo segmento dell’incontro, da un paio di proiezioni offensive del difensore Monteleone) e con una rosa competitiva per la categoria, rappresenta comunque un’ottima base sulla quale impostare un efficace piano d’azione.