Il tecnico ha analizzato i temi della sfida in programma domani sera al Via del Mare. Un match che torna dopo sette stagioni e la cui ultima apparizione in B risale al 2003 in occasione dello 'spareggio' promozione vinto dai giallorossi. Il modulo dovrebbe essere il 3-4-1-2. Sulla trequarti, Falletti in vantaggio su Trajkovski. Struna si prepara all'esordio in campionato
Palermo a Lecce, Stellone suona la carica «Dovremo giocare col coltello tra i denti»
Torna a distanza di diversi anni una classica del calcio italiano sud-orientale. Dopo sette stagioni le strade di Lecce e Palermo, che si affrontano domani sera alle ore 21 allo stadio Via del Mare nell’ottava giornata di campionato, si incontrano un’altra volta. L’ultimo incrocio in serie B risale al 7 giugno 2003, giorno in cui i salentini guidati da Delio Rossi in virtù del successo casalingo per 3-0 (reti di Camorani, Giacomazzi e Bojinov) conquistarono la promozione a spese proprio dei rosanero in un match che non scalfì lo storico gemellaggio tra le due tifoserie. L’allenatore di quel Palermo era Nedo Sonetti, tecnico che alla guida del Lecce salì in A nella stagione 1998/99. Grazie anche ai gol dell’attaccante Stellone che con 6 reti in 19 presenze contribuì da gennaio al salto di categoria dei giallorossi. Il fluido positivo dell’attuale tecnico rosanero, legato al Lecce da dolci ricordi anche da avversario avendo conquistato nel 2014 la promozione in B sulla panchina del Frosinone proprio in una sfida contro i giallorossi, riuscirà a neutralizzare la negatività relativa alla cabala rosanero confermata dal dato di una sola vittoria al Via del Mare nelle cinque gare in A post-spareggio promozione?
Nel 2003 era in palio per il Palermo la promozione in serie A. Domani, anche se non ci saranno verdetti, i rosa si giocheranno una grossa fetta di credibilità su un campo particolarmente impegnativo e contro una squadra in salute come dimostrano lo score di dieci punti nelle ultime quattro partite, impreziosito dal successo in trasferta contro il Verona prima della sosta, e il terzo posto in classifica a quota 12 in compagnia dello Spezia. In una sfida piena di intrecci curiosi e di contenuti emotivi (la gara, particolarmente sentita da alcuni doppi ex famosi come ad esempio Fabrizio Miccoli, avrà un sapore speciale per sette ex di turno presenti nei rispettivi organici ai quali vanno aggiunti il preparatore dei portieri rosanero Sicignano e i due tecnici Stellone e Liverani, metronomo rosa nella Primavera di Barbanti a metà degli anni Novanta e in prima squadra dal 2008/09 al 2010/11 con 75 presenze all’attivo) non sarà da sottovalutare la componente psicologica. I salentini, tornati in B nel 2018 dopo sei anni, stanno attraversando un ottimo momento anche perché giocano con la mente sgombra. Hanno poco da perdere e scendono in campo con minori pressioni rispetto ad un Palermo costretto invece a convivere con il peso esercitato dalle aspettative e dall’esigenza di compiere pochi passi falsi in funzione di un obiettivo – la serie A – da conquistare necessariamente.
«Il Lecce sta vivendo un inizio di stagione importante dal punto di vista non solo dei risultati ma anche delle prestazioni – ha sottolineato Stellone durante la conferenza stampa odierna al Tenente Onorato – è una squadra che gioca bene a calcio, guidata da un allenatore molto bravo, e che vola sulle ali dell’entusiasmo alimentato dalla promozione. Commetteremmo un errore se pensassimo di potere vincere con facilità. Sappiamo che si tratta di un match difficile ma dovremo essere bravi noi ad abbassare il coefficiente di difficoltà della gara mostrando in campo il giusto atteggiamento. Partendo molto forte e giocando sempre con il coltello tra i denti». I rosanero, ad una sola lunghezza di distanza dai padroni di casa, dopo il successo interno con il Crotone devono dare conferme importanti soprattutto in termini di personalità: «È un esame di maturità? Tutte le partite del campionato sono prove nelle quali devi dimostrare qualcosa. Io sono fiducioso perché la squadra risponde bene e perché mi accorgo che non mancano alcuni dei fattori che ritengo basilari: equilibrio, rispetto delle scelte del tecnico e voglia di allenarsi a 200 all’ora».
A proposito di scelte, il tecnico romano a partire da domani in occasione della prima di quattro gare in tredici giorni inizierà ad effettuare il maggior numero di rotazioni possibili con l’obiettivo di tenere tutti sulla corda e stimolare una sana competizione in ogni reparto. E in merito alla sfida con la formazione di Liverani, Stellone terrà conto anche delle condizioni psico-fisiche dei giocatori reduci dagli impegni con le Nazionali. Sulla trequarti, ad esempio, Falletti dovrebbe essere preferito a Trajkovski (uno dei rosa più impiegati durante l’ultima finestra internazionale) a supporto del tandem Nestorovski-Moreo e sull’out sinistro Mazzotta sembra favorito su Aleesami. Il modulo con ogni probabilità sarà il 3-4-1-2. In difesa si prepara all’esordio in campionato lo sloveno Struna. Ventidue i convocati: nell’elenco, a parte i lungodegenti Alastra, Chochev e Lo Faso, non figurano Ingegneri ed Embalo. Il difensore negli ultimi giorni ha svolto un lavoro differenziato a causa di un affaticamento ai muscoli flessori. L’esterno offensivo della Guinea-Bissau, invece, è rimasto bloccato da una sindrome influenzale.