Palermo, anno di grazia 2012. Nove febbraio. Le strade sono un colabrodo, le attività sociali azzerate, con buona pace di centinaia e centinaia anziani e, in generale, di rappresentanti delle cosiddette fasce deboli della città abbandonate a se stesse. Il teatro massimo, gestito in modo approssimativo (utilizziamo un eufemismo, perché laggettivo dovrebbe essere un altro) segna uno dei periodi più bui della sua lunga storia. Il teatro politeama garibaldi cade a pezzi. Gli esercizi commerciali sono in rosso fisso, vuoi per la crisi generale, vuoi per lo strapotere della grande distribuzione organizzata. Lex sindaco diego cammarata, centrodetra, è fuggito a gambe levate lasciando una città in ginocchio. Otto, novemila precari stabilizzati che nessuno sa - men che meno il commissario straordinario, prefetto silvia latella - come continuare a pagare. Ebbene, davanti a tutti questi drammatici problemi che fa il consiglio comunale della città? si riunisce alla chetichella e, muto tu muto io, approva - niente poco di meno! - una delibera per consentire ai protagonisti del forum di brancaccio, mega centro commerciale aperto nel dicembre 2009 dio solo sa come, di eludere le norme urbanistiche. Operazione confusa, voluta ovviamente dal solito centrodestra, ma non ostacolata e forse -sottobanco - appoggiata da pezzi del centrosinistra.
Palazzo delle Aquile, blitz sul centro commerciale Forum Brancaccio
Palermo, anno di grazia 2012. Nove febbraio. Le strade sono un colabrodo, le attività sociali azzerate, con buona pace di centinaia e centinaia anziani e, in generale, di rappresentanti delle cosiddette fasce deboli della città abbandonate a se stesse. Il Teatro Massimo, gestito in modo approssimativo (utilizziamo un eufemismo, perché laggettivo dovrebbe essere un altro) segna uno dei periodi più bui della sua lunga storia. Il Teatro Politeama Garibaldi cade a pezzi. Gli esercizi commerciali sono in rosso fisso, vuoi per la crisi generale, vuoi per lo strapotere della grande distribuzione organizzata. Lex sindaco Diego Cammarata, centrodetra, è fuggito a gambe levate lasciando una città in ginocchio. Otto, novemila precari stabilizzati che nessuno sa – men che meno il commissario straordinario, Prefetto Silvia Latella – come continuare a pagare. Ebbene, davanti a tutti questi drammatici problemi che fa il consiglio comunale della città? Si riunisce alla chetichella e, muto tu muto io, approva – niente poco di meno! – una delibera per consentire ai protagonisti del Forum di Brancaccio, mega centro commerciale aperto nel dicembre 2009 Dio solo sa come, di eludere le norme urbanistiche. Operazione confusa, voluta ovviamente dal solito centrodestra, ma non ostacolata e forse -sottobanco – appoggiata da pezzi del centrosinistra.
Siamo alle solite, insomma. Anche in piane campagna elettorale per l’elezione del nuovo sindaco e per il rinnovo del consiglio comunale, Palermo si conferma città irredimibile. Dove gli interessi privati continuano ad avere la meglio sullinteresse pubblico. Dove i potenti di turno o ignorano le leggi, o, molto più elegantemente, le aggirano. O le eludono. Cosa che il consiglio comunale, grazie alla recente delibera. consentirà di fare ai protagonisti del Forun di Brancaccio.
La denuncia arriva da Nadia Spallitta, consigliere comunale di UnAltra storia, il movimento che fa capo a Rita Borsellino. Unamministratrice comunale che conosce bene questa storia, dal momento che, a Palazzo delle Aquile, sede del consiglio comunale, ricopre la carica di presidente della commissione urbanistica. Non ero in consiglio comunale – dice – cosa che capita raramente. Purtroppo ho dovuto disertare lultima seduta. E hanno fatto un blitz. Adesso i collaudi….
Già, i collaudi di questa grande operazione urbanistico-commerciale. Si tratta di unoperazione che si sviluppa su unarea di 65 mila metri quadrati nella zona di Brancaccio-Roccella. Ipermercato, negozi, cinema. Tutto realizzato in tempo di record. Naturalmente senza opere di urbanizzazione. A cominciare dallimpianto fognario. Che non cè. Per ora cè solo a grande vasca. Il resto verrà realizzato dopo. Quando? Con la delibera approvata dal consiglio comunale, tutto potrà essere fatto dopo. Dove per dopo, cè da giurarci, significherà una dilatazione del tempo.
Insomma: lagibilità temporanea, concessa a tamburo battente dal Comune di Palermo nella seconda metà del 2009, si allungherà chissà per quanti anni ancora. Di fatto, lo ripetiamo, unelusione delle norme urbanistche. Addio allimpianto fognario, addio alle altre opere di urbanizzazione. E soprattutto, addio collaudi. Cammmarata si è dimesso. Ma il suo stile amministrativo resiste. Con un centrodestra che, forse, cambierà qualche volto, ma che non cambia metodi e interlocutori. E con un centrosinistra – certamente, almeno in alcune sue parti – non estraneoo a questennesima operazione speculativa.