I carabinieri della sezione operativa della compagnia di Trapani e della stazione di Paceco hanno arrestato con l’accusa di tentato omicidio in concorso un uomo e una donna. Sarebbero i genitori del neonato abbandonato, lo scorso anno, in una campagna a Paceco (nel Trapanese). Il piccolo venne trovato, avvolto in una coperta, da un contadino – proprietario […]
Paceco, abbandonarono il figlio appena nato: madre e padre arrestati per tentato omicidio
I carabinieri della sezione operativa della compagnia di Trapani e della stazione di Paceco hanno arrestato con l’accusa di tentato omicidio in concorso un uomo e una donna. Sarebbero i genitori del neonato abbandonato, lo scorso anno, in una campagna a Paceco (nel Trapanese). Il piccolo venne trovato, avvolto in una coperta, da un contadino – proprietario di un terreno vicino al luogo dell’abbandono – che si era avvicinato sentendo il pianto e aveva chiamato subito i carabinieri. Da quel momento, i militari, coordinati dalle procure di Trapani e da quella dei minori di Palermo, hanno cercato di rintracciare chi aveva lasciato il neonato.
Nel corso dell’indagine sono state visionate ore e ore di immagini dei sistemi di videosorveglianza, sono stati ascoltati i residenti della zona e i proprietari delle auto che erano passate in quell’area, sono stati svolti accertamenti negli ospedali, consultori provinciali, medici di base, guardie mediche, istituti scolastici della provincia per acquisire ogni possibile elemento utile alle indagini. Il lavoro degli inquirenti ha consentito così di arrivare ai due presunti genitori. In particolare, le attenzioni si sono concentrate inizialmente su una minore che già, da diversi giorni, non frequentava le lezioni a scuola e, attraverso una complessa attività investigativa, è stato possibile raccogliere elementi a suo carico. Il padre del bimbo è invece maggiorenne. La conferma dell’ipotesi investigativa è venuta dall’esame del Dna eseguitoi dal Ris di Messina che ha dato esito positivo. Quello estratto dalla placenta e quello acquisito dai campioni biologici della giovane erano perfettamente sovrapponibili, con una probabilità che i carabinieri definiscono di un milione di miliardi rispetto all’opzione contraria.