La proposta de "l'altra sicilia" di fronte alla continua violazione dei diritti del popolo della nostra isola
Otto referendum per rilanciare l’Autonomia siciliana
LA PROPOSTA DE “L’ALTRA SICILIA” DI FRONTE ALLA CONTINUA VIOLAZIONE DEI DIRITTI DEL POPOLO DELLA NOSTRA ISOLA
Di fronte all’inerzia con cui i diritti del Popolo e delle Istituzioni siciliane sono sempre violati, nulla sembra servire. Il Governo regionale può chiedere (o far finta di chiedere?) l’applicazione dello Statuto e sentirsi rispondere “picche” da Roma. Immaginate se tutte le organizzazioni sicilianiste, indipendentiste, autonomiste, per smuovere le acque, lanciassero una batteria di referendum consultivi regionali da mettere sul piatto della politica. Allora sì che si potrebbe fare una rivoluzione…
1. – Vuoi tu che lo Statuto Siciliano sia applicato pienamente secondo il suo tenore letterale, con la ricostituzione dell’Alta Corte per la Regione Siciliana come organo girisdizionale speciale che dirima i conflitti di competenza tra Stato e Regione?
2. – Vuoi tu che i proventi delle risorse minerarie, delle fonti di energia e della produzione di energia elettrica siano disciplinati in esclusiva da legge della Regione Siciliana con attribuzione alla Sicilia ed ai suoi cittadini di ogni beneficio derivante dall’estrazione, dalla trasformazione e dalla trasformazione in energia delle suddette fonti energetiche?
3. – Vuoi tu che la Sicilia si doti di un sistema tributario completamente autonomo da quello italiano fatti salvi i soli tributi erariali e le sole perequazioni previste dalla Costituzione e dallo Statuto?
4. – Vuoi tu che lo Sicilia detenga e gestisca in maniera autonoma le proprie riserve valutarie ed emetta in modo pubblico la propria moneta alla pari degli altri stati sovrani dell’Unione Europea?
5. – Vuoi tu che l’Italia non ratifichi alcuna modifica dei trattati europei sinché l’Europa non avrà riconosciuto l’efficacia del nostro Statuto per la formazione della volontà italiana sulle materie di competenza regionale, per la costituzione della Sicilia in zona doganale e fiscale speciale e per la partecipazione autonoma della Sicilia al Sistema Europeo delle banche centrali con una clausola di “opting out” per l’uscita dal sistema monetario unico europeo?
6. – Vuoi tu che le amministrazioni pubbliche siciliane riformino la toponomastica e le intestazioni di edifici e istituzioni pubbliche per cancellare le tracce della colonizzazione sabauda e valorizzare la tradizione e la storia siciliana?
7. – Vuoi tu che la Sicilia costituisca un’Accademia per la definizione del Siciliano standard da affiancare all’Italiano come lingua ufficiale nella toponomastica, negli atti pubblici e nelle pubbliche insegne, e che lo studio e l’uso della lingua siciliana sia incoraggiato attraverso la sua introduzione nelle scuole e nei media siciliani?
8. – Vuoi tu che la Sicilia sia smilitarizzato da ogni forza armata straniera e da ogni forza d’attacco italiana e che sia dotata di forze armate solo per la difesa convenzionale del territorio e delle acque territoriali con comandi residenti nell’isola e autonomi da quelli statali?
Con un’adeguata campagna di sensibilizzazione non sarebbe difficile spiegare questi referendum ai Siciliani. E cosa succederebbe se l’80-90% dei Siciliani dicesse di sì? (laltrasicilia.org)