Parla la prefetta De Miro che oggi ha ricevuto i ragazzi insieme al capo del dipartimento di Protezione civile. «Quindi hanno vissuto qui la protezione civile, non soltanto in teoria. Hanno visto come si lavora in un sistema complesso»
Ottanta studenti medi a lezione di sicurezza in Prefettura Con la protezione civile «crescono cittadini consapevoli»
«È importante coinvolgere i ragazzi – spiega la prefetta De Miro – perché è importante la cultura della protezione civile. È essenziale quindi formare i giovani perché crescano come cittadini consapevoli, anche delle tecniche di auto-protezione in caso di emergenza che sono elementi importanti per ciascuno di noi. La scuola riveste un ruolo fondamentale in questo insieme alle istituzioni». Così la prefetta Antonella De Miro commenta oggi la manifestazione che vede ottanta studenti medi di sette scuole palermitane partecipare all’iniziativa organizzata nella sede di via Cavour per la settimana nazionale di protezione civile. Un’iniziativa pensata per la diffusione della cultura della prevenzione.
I ragazzi sono stati accolti dal prefetto e dal capo del Dipartimento regionale di Protezione civile, Calogero Foti. I ragazzi hanno incontrato i volontari della Protezione civile, hanno partecipato a una simulazione di emergenza, hanno assistito alle tecniche di primo soccorso e hanno visionato un video dei vigili del fuoco. Inoltre, hanno avuto modo di apprendere il funzionamento della tenda di decontaminazione, piazzata nel giardino della Prefettura, l’unica disponibile nel Sud Italia. «Oggi abbiamo pensato di portare qui 80 ragazzi delle scuole palermitane – continua De Miro – per far vedere dall’interno come funziona un’attività di protezione civile nella prevenzione e nel soccorso. Hanno posto delle domande oltre che a me anche al capo del dipartimento di protezione civile, dimostrando di essere maturi e poi hanno assistito alla proiezione di un video realizzato dai vigili del fuoco per mostrare le diverse modalità di intervento, ad esempio durante un terremoto o un alluvione o ancora in caso di incendio».
E ancora alcuni stand sono stati realizzati all’interno della prefettura con un operatore che sta mostra ai ragazzi come si interviene in caso di contaminazione da radiazioni su un manichino o in caso di rianimazione ed è stato fatto vedere loro un mezzo dei pompieri per la ricerca e la messa in sicurezza di persone rimaste intrappolate nelle macerie. «Quindi hanno vissuto qui la protezione civile, non soltanto in teoria. Hanno visto come si lavora con il noi in un sistema complesso: tanti uffici competenti per garantire la sicurezza dei cittadini e loro devono essere i primi componenti della protezione civile attraverso una corretta formazione». Dopodomani gli ottanta alunni saranno protagonisti della simulazione di evacuazione, nell’ambito del progetto Io non rischio scuola, nell’Istituto comprensivo statale Luigi Capuana, in via Alessio Narbone.