Il presidente dell'Ars, Giovanni Ardizzone, ha fatto incontrare governo e delegazione peloritana. Fatta una sintesi delle posizioni dei vari partiti: la proprietà dell'immobile rimane al Piemonte, ma la struttura potrà essere usata dall'Ircss, esclusivamente per finalità sanitarie
Ospedale Piemonte, incontro tra deputati messinesi Trovato accordo: al centro Neurolesi solo la disponibilità
Dopo una settimana di lotta a colpi di comunicati stampa e conferenze, i deputati regionali messinesi hanno trovato un accordo sulla legge di fusione dell’ospedale Piemonte con il centro Neurolesi. Il presidente dell’Ars Giovanni Ardizzone ha organizzato un incontro tra il governo Crocetta e i parlamentari messinesi. L’appuntamento di oggi pomeriggio in Sala D’Ercole ha portato alla modifica del contestato emendamento Formica-Grasso che, se fosse passato, avrebbe trasferito la proprietà dei beni dell’ospedale Piemonte all’Irccs Bonino Pulejo. La soluzione trovata è stata quella di lasciare la proprietà dei beni in capo al Piemonte e di trasferire solo la disponibilità dell’immobile al Neurolesi, con la clausola che lo stesso possa essere utilizzato esclusivamente per finalità sanitarie.
Soddisfatta a metà la deputata del Movimento 5 Stelle Valentina Zafarana che aveva definito «incostituzionale» l’emendamento dei deputati di Forza Italia: «Non potevamo dire di sì a quella che è una scatola vuota – spiega -. La nostra vittoria di oggi è l’essere riusciti a bloccare l’emendamento Formica-Grasso, che regalava i muri e i lasciti patrimoniali del Piemonte all’Irccs. I beni del Piemonte erano e restano pubblici. Resta il fatto che le domande fatte da noi fino all’ultimo minuto su chi farà pronto soccorso e dove e come lo farà, sono rimaste senza risposta. L’aula ha deciso di non decidere sul pronto soccorso, demandando tutto ad un decreto di cui la legge 24 non indica i contenuti essenziali».
«Non c’era necessità di trasferire la proprietà all’Irccs. Sono contento che si siano rassegnati», questo il commento a caldo di Marcello Minasi, presidente del comitato Salvare l’ospedale Piemonte, che da sempre si batte affinché l’ospedale di viale Europa non resti una scatola vuota e il suo pronto soccorso mantenga le funzionalità proprie di un punto di emergenza. «Il fatto che abbiano lasciato la proprietà dell’immobile al Piemonte ci lascia sperare per il pronto soccorso. Resteremo vigili sulle modalità di emanazione del decreto. Per una volta vogliamo essere ottimisti».
Plaude al lavoro svolto dall’Assemblea Regionale Siciliana l’ex ministro Gianpiero D’Alia. Sulla sua pagina Facebook l’esponente nazionale dell’Udc sottolinea: «La norma approvata dal parlamento siciliano garantisce un uso corretto e funzionale dell’ospedale Piemonte e ciò esclusivamente nell’interesse dei Messinesi che vogliono una sanità pubblica migliore. L’Ircss Bonino Pulejo potrà disporre dei locali e delle strutture che servono, con un vincolo di destinazione pubblica chiarissimo. Si può andare andare avanti speditamente sulla strada della realizzazione della cittadella della salute». L’Asp 5 potrà adesso insediare al Piemonte le strutture della medicina del territorio. D’Alia ha poi invitato il Policlinico universitario a «dire con chiarezza se intende assumersi la gestione del pronto soccorso». Soddisfatto anche il Nuovo centro destra che, con il deputato Nino Germanà si augura che veda la luce «il grande progetto del polo che sarà un’eccellenza della sanità meridionale».
A questo punto la parola passa all’assessore alla Sanità Baldo Guicciardi che entro 120 giorni dovrà varare il decreto attuativo della legge che il 7 ottobre scorso ha sancito al fusione tra l’ospedale Piemonte e il centro di eccellenza Bonino Pulejo.