Ai progetti di rilancio del più grande giardino d'Europa saranno destinati i fondi del cinque per mille per l'Ateneo. Il progetto di recupero riguarda anche il restauro di cinque delle dieci vasche dell'Orto, che presentano problemi di perdite d'acqua e degrado delle parti murarie, e della statua del Paride di Nunzio Morello
Orto Botanico, un progetto per la riqualificazione «Iniziativa per rendere Palermo città universitaria»
«Rilanciare l’Orto Botanico» è l’ultima iniziativa dell’Università di Palermo, promossa dal Rettore Fabrizio Micari. Con lo slogan di Coltiviamo il nostro Orto Botanico, i fondi raccolti attraverso il cinque per mille destinati all’Ateneo, saranno infatti deputati al finanziamento di progetti per il rilancio del più grande giardino d’Europa. «Queste attività – afferma il Rettore Micari – si inseriscono in un’azione complessiva del Sistema Museale di cui l’Orto Botanico è parte integrante nella cornice cittadina e nell’ottica di Palermo città universitaria».
Dieci ettari di terreno che ospitano oltre 12 mila specie di piante, la cui storia, cominciata oltre due secoli fa, lo ha reso uno dei più importanti centri di studio botanico in Europa. Tra la seconda metà dell’Ottocento e i primi del Novecento, l’Orto palermitano divenne punto di riferimento dei grandi giardini botanici del nord Europa che, grazie al clima favorevole della città siciliana, vi trasferirono molte specie esotiche e tropicali, alcune delle quali non ancora classificate all’epoca. Il progetto di recupero riguarda anche il restauro delle dieci vasche dell’Orto, che presentano problemi di perdite d’acqua, degrado delle parti murarie e anche della statua del Paride di Nunzio Morello, antistante la Serra Carolina. Cinque di queste saranno riportate all’antico splendore grazie al contributo di altrettanti sponsor: Confcommercio, Rotary e Lions, Inner Wheel, Palermo Normanna, e Confindustria Palermo.
«Porsi il problema dell’Orto Botanico – continua Fabrizio Micari – a cui destiniamo l’uno per cento del nostro Bilancio è estremamente importante. La prima area di intervento su cui ci concentriamo è quella delle vasche, poi ci sarà il terreno incolto ceduto da UniCredit, una grande donazione che comunque richiede lavoro». Donazione che la banca ha annunciato in favore dell’Università lo scorso gennaio, ma che ancora non ha concluso il suo iter amministrativo.
«I progetti per l’ampliamento dell’Orto – spiega la direttrice Cristina Salmeri – sono vari. Uno di questi consiste in una ricostruzione arborea mediterranea in prossimità del fiume Oreto, che scorre nell’area donata, per creare così una zona ripariale (dal latino ripa, ossia argine di un fiume ndr). La superficie oggetto della donazione è di circa 13 mila (1,3 ettari) e perciò potrebbe anche essere usata per collezioni particolari attualmente conservate in vaso».
I lavori per il recupero delle vasche sono stati valutati intorno ai 200 mila euro (20 mila a vasca), che gli sponsor cercheranno di raccogliere con vari eventi. Il ricavato di questi si aggiungerà ai fondi raccolti dall’Ateneo con il cinque per mille, che grazie a questa iniziativa può contribuire a superare i problemi di budget che rendevano questo restauro difficilmente realizzabile. La Palermo città universitaria, annunciata dal Rettore, permetterà ai cittadini di visitare le strutture museali riqualificate grazie all’organizzazione di eventi e manifestazioni. La prima prevista per l’Orto Botanico riguarderà una sfilata di moda per raccogliere fondi da destinare all’Orto stesso e organizzata da Inner Wheel (versione femminile del Rotary Club) durante il mese di giugno.