Chiuso dopo il terremoto del 13 dicembre 1990, la struttura è abbandonata. Negli scorsi anni il Fai ha provato a inserirlo tra I luoghi del cuore. Diverse le idee presentate da associazioni e cittadini per rivalutarlo, ma nulla di concreto è stato fatto. E l'ex Provincia lo ha inserito tra gli immobili da alienare. Guarda le foto
Ortigia, ex carcere borbonico nel degrado Messo in vendita, ma mancano le offerte
Il sogno è quello di farlo diventare un importante polo culturale, magari una grande biblioteca comunale. Per il presidio locale di Italia Nostra, per esempio, dovrebbe trasformarsi in «sede di tutti gli archivi presenti in città, da quello notarile a quello di stato a quello comunale». Addirittura c’è chi vorrebbe che le vecchie celle venissero trasformate in comodi alloggi per gli studenti.
Al momento, tuttavia, pare non esserci futuro l’ex carcere Borbonico di Ortigia. Le idee sulla sua destinazione d’uso sono solo proposte avanzate da cittadini e associazioni, mentre di fatto lo storico edificio ottocentesco resta sbarrato, abitato da gatti, ratti e cani randagi. Secondo qualcuno sarebbe «occupato da alcuni senzatetto e vagabondi», ma dall’ufficio Patrimonio del libero consorzio di Siracusa, escludono tale ipotesi. «Abbiamo fatto diversi sopralluoghi, senza trovare nulla che potesse farci pensare che fosse abitato». I controlli sono serviti anche a far emergere alcune criticità, per le quali sono stati presentati alcuni progetti di messa in sicurezza alla Regione. «Alcune parti esterne del palazzo sono fatiscenti – spiegano i tecnici -. In particolare il cancello di ingresso principale è pericolante e per metterlo in sicurezza basterebbero seimila euro».
Pare escluso, invece, un restauro completo della struttura, scampata negli anni a terremoti e intemperie varie, che, come ricorda Alessandro Maiolino di Italia Nostra, in passato fu «la più importante della provincia di Siracusa e di Ragusa». L’immobile è stato dichiarato inagibile dopo il terremoto del 13 dicembre 1990, e successivamente abbandonato con il trasferimento dei detenuti nel carcere di Cavadonna. Da allora la natura, e non solo, se n’è impossessata: le erbacce hanno invaso il grande cortile interno – ultimamente set di una fiction televisiva – e gli intonaci caduti hanno ricoperto i pavimenti. A ciò va aggiunto il degrado causato dall’uomo, con diversi spazi trasformati in micro-discariche abusive.
Questo, nonostante l’impegno di alcune associazioni che recentemente si sono impegnate a bonificare e valorizzare l’area, come la delegazione Fai di Siracusa: «Abbiamo aperto i cancelli del carcere per la prima volta nel 2012, in occasione della Fai marathon – spiega una volontaria -. Quando siamo entrati, abbiamo trovato di tutto: topi, pulci, animali vari, calcinacci. Ci siamo alzati le maniche e abbiamo reso fruibile il sito alla cittadinanza. Nel 2013 abbiamo ripetuto l’evento, ma successivamente le porte si sono chiuse nuovamente». Il Fai ha presentato l’ex carcere Borbonico all’iniziativa I luoghi del cuore, senza però ottenere abbastanza voti. Il palazzo ottocentesco, conosciuto dai siracusani come A casa cu n’occhiu – per via di un bassorilievo che raffigura un triangolo con dentro un occhio – di recente è stato messo in vendita dall’ex Provincia, che lo ha inserito tra gli immobili da alienare. Ma per ora pare che nessun privato abbia mostrato interesse.