Orlando: “Primarie inquinate”

Dopo i dubbi manifestati da Rita Borsellino, scende in campo anche Leoluca Orlando. L’ex sindaco di Palermo, oggi leader nazionale di Idv, grande sponsor della stessa Borsellino con una parte del Pd siciliano, parla senza mezzi termini di primarie non regolari: “Quello che è successo a Palermo-dice Orlando- è molto grave. Si tratta di primarie inquinate, aspettiamo le verifiche”.
Non è la prima volta che Orlando impatta con elezioni tecnicamente truccate. Anche nel 2007 quando, alle elezioni comunali, venne battuto da Diego Cammarata, parlò subito di voto irregolare. Li per lì le sue affermazioni vennero prese alla leggera. Si fece passare, nell’opinione comune, l’idea che Orlando, sconfitto da Cammarata, cercasse in realtà delle giustificazioni.
L’ex sindaco della Primavera di Palermo non si è mai arreso. E ha intrapreso una lunga e difficile battaglia giudiziaria. Una lunga sequela di ricorsi che si è conclusa qualche mese fa con la certificazione che quelle elezioni sono state truccate.
Allora a beneficiare dell’inquinamento del voto fu il candidato del Pdl. Oggi lo scenario è molto più complicato. In primo luogo perché si tratta di elezioni primarie. Una battaglia, che si è conclusa, con una testa a testa e con una differenza minima di 67 voti. Il tutto in uno scenario, a quanto pare, di schede che compaiono e scompaiono. Con i voti che vanno e vengono da una lista all’altra. E con un riconteggio che a distanza di 12 ore non ha ancora chiarito i termini della questione. La vicenda con molta probabilità è destinata a rimanere oscura e controversa, perché quando si vince con una differenza di una manciata di voti, è difficile non accettare la sconfitta, ma accertare la verità.
Oggi Orlando torna a parlare di brogli elettorali. La prima volta non gli hanno creduto. E ora che succederà?


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