Diciamolo con chiarezza: tutto ci aspettavamo dal sindaco di palermo, leoluca orlando: tutto: ma non la fuga in messico per dieci giorni o giù di lì. Ci rendiamo conto che i problemi sono tanti. Ma cosa si risolve con la fuga?
Orlando? In Messico. Palermo? Nella palude
Diciamolo con chiarezza: tutto ci aspettavamo dal Sindaco di Palermo, Leoluca Orlando: tutto: ma non la fuga in Messico per dieci giorni o giù di lì. Ci rendiamo conto che i problemi sono tanti. Ma cosa si risolve con la fuga?
Noi non siamo contro questamministrazione comunale. Ma sono troppe, adesso, le cose che non ci convincono. A cominciare, per lappunto, da questo viaggio messicano decisamente fuori luogo. Soprattutto a fronte di tanti problemi irrisolti. In una città che definire in ginocchio è poco.
Palermo,oggi, sembra una palude che inghiotte tutto. Daccordo, sulla Gesip i margini operativi sono stretti. Trovare ogni mese lo stipendio a oltre mille e 800 persone non è una cosa facile, Soprattutto quando, a Roma, il Governo nazionale conta cinicamente il numero dei suicidi dei disoccupati, considerando la cosa come parte integrante della manovra per il pareggio del bilancio del nostro Paese.
Ma allora che facciamo: diamo ragione allex Sindaco, Diego Cammarata, che ogni quattro-cinque mesi andava a battere cassa da Berlusconi e da Tremonti? Quel Cammarata che è scappato via da palazzo delle Aquile, sede del Comune di Palermo, quando Berlusconi ha lasciato Palazzo Chigi?
La palude inghiottte la città e non risparmia i dintorni. Ancora, con rispetto parlando, non abbiamo capito se cè un piano per la Gesip, se cè un piano per le società partecipate dal Comune (che, detto per inciso, sono tutte con i conti in rosso). Nessuno ha la bacchetta magica. Ma qualche segnale, in questi quattro mesi, si sarebbe potuto dare: una manovra per risparmiare lIva nella gestione della Gesip, un atteggiamento più fermo verso il Governo nazionale. Invece, niente di niente. E la palude avanza.
Registriamo limmobilismo. E non capiamo chi dovrebbe effettuare i servizi che, fino ad oggi, nel bene e nel male (forse più nel male che nel bene), sono stati effettuati dagli operai della Gesip. Tutto bloccato. E la città peggiora. La padude avanza.
Non abbiamo ancora capito – sempre a proposito di società partecipate – che intenzioni ha il Comune rispetto aglincredibili sperperi della Gesap, la società che gestisce, in modo molto barocco, i servizi allaeroporto Falcone-Borsellino di Palermo. Lunica cosa chiara è che i consiglieri messi lì dallex Sindaco, Diego Cammarata, continuano a gozzovigliare con la Camera di Commercio di Roberto Helg, con il direttore generale e con un numero imprecisato di consulenti esterni. Mangia & bevi e futtitinni. Il tutto con 4,5 milioni di euro di debiti. Soldi che la Gesap metterà sul conto degli ignari cittadini.
La palude avanza anche verso quelle che dovrebbero essere le attività culturali. Al Teatro Massimo il solito Cammarata, prima di andare via, tra una partita di tennis e una gita in barca, ha rinnovato lincarico al Sovrintendente Antonio Cognata.
Se non ricordiamo male, Cognata, negli anni 90, era uninvenzione di Orlando. Poi lo stesso Cognata si è acquartierato con lex Sindaco Cammarata. Che non cè più, mentre Cognata è riuscito – caso unico – ad andare in Paradiso a dispetto dei Santi, visto che rimane seduto sulla poltrona di sovrintendente del Teatro Massimo. Risultato: la palude pure dentro il Teatro Massimo.
Certo, ci rendiamo conto che a Roma cè un Governo nazionale sostenuto anche dal Pdl che, con molta probabilità, fa da sponda a Cognata e ai consiglieri di amministrazione di centrodestra della Gesap. Però, su tali questioni, non abbiamo visto, da parte dellamministrazione Orlando, molta voglia di combattere: anzi.
E che dire del Teatro Stabile Biondo? Noi abbiamo rispetto per tutti: anche per il direttore artistico, Pietro Carriglio, e per il presidente, Gianni Puglisi. Ma non sarebbe il caso – anche su questo fronte – di voltare pagina?
Più volte ci siamo chiesti comè potuto succedere che il presidente della Fondazione Biondo – socio dello Teatro Biondo – sia diventato presidente dello stesso Teatro Stabile. Parliamo,ovviamente, di Gianni Puglisi. Non esiste incompatibilità tra le due cariche? E così la palude ha invaso pure il Teatro Biondo.
Nella Prima Repubblica Gianni Puglisi, tra Psi di Salvatore Lauricella e Massoneria, era presidente di due o trecento Associazioni, Fondazioni eccetera, eccetera, eccetera. Sta finendo la Seconda Repubblica e Gianni Puglisi continua a spatuliare tra società di storie patrie, Università (è finito pure a Enna, regno incontrastato di Sua Maestà Mirello Crisafulli), Teatri, Fondazioni, Banche.
Basta, non ne possiamo più. Professore Puglisi: almeno il Biondo lo lasci libero. Visto che Orlando non riesce a chiederglielo, glielo chiediamo noi: nulla contro di lei o contro le sue Logge, i suoi compassi e le sue squadre: chiediamo solo un cambiamento, aria nuova, la sua faccia la conosciamo da trentanni e forse più. Vogliamo, desideriamo, sogniamo qualcosa di diverso. E troppo?
Dopo quattro mesi ci saremmo aspettati una città più pulita. Invece, purtroppo, non è così. Nemmeno questo. Ieri abbiamo anche preso atto che la diossina è ovunque. Che i messaggi tranquillizzanti lanciati lo scorso agosto da tutte le autorità – compreso il Comune di Palermo – erano prese in giro.
La discarica di Bellolampo bruciava, la diossina e altri veleni invadevano la città e i centri vicini. Ma non gliene fregava niente a nessuno. La palude e la diossina insieme.
Lunica osa che si muove, in questo Comune di Palermo, se non abbiamo capito male, sono le commissioni consiliari, che continuano sempre a riunirsi. Ma per fare che se la città è immobile?