Si terra alle 10 in Commissione Attività produttive un tavolo tecncico tra amministrazione e quindi l’asessore Giovanna Marano, il consigliere Idv Paolo Caracausi, Confartigianato, gestori di locali e l’associazione Vivo Civile. Tema della riunione la recente delibera di giunta comunale relativa alla convivenza tra funzioni residenziali e le attività di esercizio pubblico e svago nelle aree private, pubbliche e demaniali, ormai tristemente nota perché considerata eccessivamente dura.
A precedere questo incontro, ieri una riunione “informale” tenutasi nel locale Candelai, tra alcuni dei gestori di locali notturni di Palermo come il Qvivi e associati di Vivo Civile che si è svolta nella serenità e nella fiducia nei confronti delle istituzioni, che sono state descritte come «disposte al dialogo costruttivo».
Cinque i punti dell’ordinanza che stabiliscono nuove regole che ogni esercizio commerciale dovrà rispettare e sono relative alle misure da adottare in materia di inquinamento acustico, «al fine di non compromettere il diritto al riposo ed evitare il disturbo alla quiete pubblica». L’attività musicale all’esterno del pubblico esercizio o del locale di pubblico spettacolo è consentita da domenica a giovedì fino alla mezzanotte e per il periodo estivo nei giorni di venerdì e sabato e nei prefestivi fino all’una. Oltre tali orari l’intrattenimento musicale deve avvenire all’interno del locale e senza emissioni verso l’esterno, recita la delibera: «A porte chiuse». Inoltre non sono ammessi all’esterno impianti di amplificazione meccanici o elettronici.
L’ordinanza del 26 febbraio, relativa all’inquinamento acustico, non è stata accolta favorevolmente dagli esercenti che stanno cercando di venirne a capo attraverso l’ideazione di una proposta condivisa e condivisibile – anche dai residenti – in modo da riuscire a garantire la coesistenza di tutela, sicurezza e intrattenimento. Il gruppo che ieri si è riunito dovrà riuscire a districarsi tra i nuovi provvedimenti e le sanzioni pecuniarie previste cercando di mantenere l’identità di ogni locale, oggi fortemente minacciata dalle proposte restrittive della giunta. Insonorizzazione, porte chiuse, musica dal vivo, amplificazione e controlli sugli impianti, sono però i termini con i quali l’amministrazione comunale intende far virare la qualità dell’intrattenimento all’aperto cittadino in un’ottica di vita notturna più europea e nel rispetto del riposo del cittadino residente nelle immediate vicinanze di un locale. I gestori, pur riconoscendo la validità dell’idea, credono che il provvedimento sia da perfezionare sotto molti aspetti.
«Abbiamo riletto l’ordinanza insieme – ha detto a Meridionews Ezio Giacalone titolare del locale Qvivi –, per riuscire a capire bene quali sono le criticità o ciò che va migliorato, perché alcune cose sono assolutamente interpretabili in modi diversi. Per quanto riguarda la parte relativa all’intrattenimento, secondo l’ordinanza si può fare musica dalla domenica al giovedì, all’interno o all’esterno fino a mezzanotte. Musica senza amplificazione e che va fatta a porte chiuse, sia per i live che per la filodiffusione. Noi iniziamo alle 11, come si fa a staccare a mezzanotte? Vada per i live,ma perché anche la filodiffusione. Noi vorremmo che venissero scisse le due cose e poter fare almeno la filodiffusione a porte aperte anche dopo la mezzanotte – aggiunge – Per i live, invece, noi chiediamo amplificazione fino a mezzanotte e dopo si chiudono le porte».
«Abbiamo risolto il problema della somministrazione – dice Antonio Ferrante presidente di Vivo Civile in prima fila da sempre in questo percorso legato alle regole della movida -. Adesso si può tranquillamente somministrare anche dopo la mezzanotte. Si è deciso di sanzionare gli avventori, e quindi vi è una tutela maggiore del cittadino. Noi siamo ampiamente soddisfatti. Tutto – aggiunge – è migliorabile ovviamente; intanto sull’intrattenimento abbiamo ottenuto che a porte chiuse si possa fare quel che si vuole, senza problemi di decibel intendo, e vale la pena ricordare che in tutto il resto del Paese i regolamenti sono molto più restrittivi. Ad ogni modo troveremo una soluzione che vada bene per tutti e nel rispetto di tutti».
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