Idea nata dal basso e da un'episodio della sua vita personale. Quando scopre che il padre ha un tumore, Rita Scionti cerca un modo per sentirsi utile. E, insieme ad alcuni amici, inizia a creare e vendere bracciali di cordoncino. Con il cui ricavato acquistare regali per i piccoli pazienti del Policlinico o per comprare un macchinario
Operazione sorrisi per bambini malati di tumore Braccialetti colorati per esaudire i loro desideri
Braccialetti colorati per esaudire i desideri dei bambini ricoverati al reparto di Oncologia pediatrica del Policlinico di Catania. E per combattere il senso di impotenza che assale le persone di fronte alle malattie. Nasce proprio da questa esigenza il progetto Operazione sorrisi, ideato dalla studentessa catanese Rita Scionti. «A ottobre mio papà si è ammalato di tumore al polmone e il senso di impotenza che ho provato mi stava facendo impazzire», racconta. «È un modo per dare un senso alla mia vita, perché da quel momento è sembrato che non ne avesse più», continua la giovane.
Era la sera del 4 febbraio quando Rita, guardando la televisione, si è resa conto che andavano in onda molti film sul tema del cancro. «Ho pensato di essere pazza e di essermi fatta condizionare troppo da quello che era successo alla mia famiglia – spiega – Poi ho scoperto che quel giorno era il World Cancer Day, la giornata mondiale contro il cancro». Quindi è andata su Internet e ha scoperto che per quell’occasione negli Stati Uniti vengono venduti per beneficenza dei bracciali di cordoncino, a volte sponsorizzati anche da aziende molto note. «Ho pensato “Perché non farlo anche qui?”. Mio papà è ricoverato al Policlinico e ho immaginato che, raccogliendo un po’ di soldi, avrei potuto dare in qualche modo il mio contributo alla causa».
Poco tempo dopo ha organizzato una vera e propria squadra: la madre e un’amica hanno realizzato i primi braccialetti, subito messi in vendita al prezzo di due euro. Ha condiviso su Facebook la fotografia della prima creazione e la spiegazione del progetto. In poco tempo il post online ha raggiunto moltissime persone, raccogliendo oltre 80 condivisioni. «Non immaginavo minimamente il successo che questa idea potesse avere così ho coinvolto subito il mio ragazzo, Giovanni Abbate, e le mie amiche, e insieme abbiamo creato una catena di montaggio», spiega.
Con il ricavato della vendita dei braccialetti colorati Rita intende esaudire i desideri dei bambini ricoverati al reparto di Oncologia pediatrica del Policlinico catanese. «Ho chiesto al caposala del reparto di fare scrivere una lettera ai bambini in cui dicano cosa vogliono. I piccoli pazienti sono dodici, non penso che sia molto difficile raccogliere i soldi necessari per qualche regalo». L’iniziativa, nel frattempo, continua a riscuotere molto successo sui social network. «Il primo giorno abbiamo avuto 500 ordinazioni e attualmente abbiamo una lista di circa 1200 braccialetti, e non sappiamo come fare a rispettare i tempi – dice – Abbiamo quindi specificato che non ci sono scadenze e tutti quelli che ci vogliono aiutare saranno accontentati».
L’iniziativa ha raccolto interessi anche al di fuori dalla Rete e l’ideatrice è stata contattata anche da alcune scuole, dagli studenti della facoltà di Medicina dell’università di Catania, e perfino da una squadra di pallanuoto. Adesso, sulla scia del successo, Rita Scionti vorrebbe fare qualcosa di più, magari acquistare un macchinario per il reparto di Oncologia pediatrica del Policlinico. «Per farlo creerò un’associazione insieme a mio fratello Gianluca, al mio ragazzo e ai preziosi amici che mi stanno aiutando: Alessia Affronto, Laura Battaglia, Claudia Botto, Daria D’Addio, Vittoria Floresta, Valentina Troina e Giovanni Troina. Li ringrazio – conclude Rita – per l’impegno che stanno mettendo in questo progetto, tutto dedicato a mio papà».