Un libro schematico per mostrare politici fuori dagli schemi. Vizi e virtù dei nostri rappresentanti a tavola
Onorevoli a tavola
Autrice: Silvia Rossi
Titolo: Onorevoli a tavola
Editore: Gambero Rosso
Prezzo: 13,50
La battuta è più che immediata: è tutto un magna magna, si potrebbe tranquillamente dire dopo aver letto questo inconsueto volume. Il motivo? La tavola è il luogo dove gli accordi politici, le strategie di partito e le nomine vengono presi più volentieri dalla maggior parte dei nostri supremi rappresentanti.
Silvia Rossi svela i gusti, le ricette e le passioni culinarie di onorevoli, senatori, ministri e segretari in un libro-intervista pieno di aneddoti e curiosità. Un’opera schematica per mostrare quei politici che siamo abituati a vedere nei loro completi grigi fuori dagli schemi. La scrittrice è abituata a muoversi tra scranni e aule (è collaboratrice parlamentare), ma ha alle spalle anche alcune esperienze come aiuto regista di Tinto Brass.
Tra destra, centro e sinistra, a 105 tra gli uomini e le donne più importanti del nostro Paese vengono chiesti piatti preferiti, quelli odiati, ricette ed episodi rigidamente accaduti al desco.
Se la pasta regna sovrana nei gusti degli onorevoli, Barbera e Nero d’Avola sono i vini più gettonati. Ad ogni modo tutti affermano la superiorità delle cucine regionali a fronte di quelle straniere. Slow food preferito al fast food. Tradizione contro nouvelle cuisine e cibi elaborati.
Dietro ogni racconto e a ogni ricetta si ritrovano storie passate, conquiste amorose, ricordi d’infanzia. Ma si svelano anche i peccati di gola a cui tale senatore o tal’altro deputato cede più volentieri.
Dunque non solo un libro di ricette, ma uno specchio per ritrovare quegli aspetti della nostra italianità che a volte dimentichiamo ma che riscopriamo davanti a un piatto di spaghetti. Noi, come i nostri onorevoli.