L'imputata, una donna di 23 anni, era alla guida della sua Smart la notte del 13 luglio, quando si scontrò con l'Ape Piaggio del sessantanovenne. In corpo le fu trovata una dose di alcol superiore al limite consentito dalla legge per chi è alla guida
Omicidio stradale, patteggia pena di tre anni e mezzo Pescivendolo morì in un incidente sulla statale 113
Una donna, R.T. di 23 anni, ha patteggiato una condanna a tre anni e mezzo nel processo che la vedeva imputata per aver provocato in un incidente automobilistico la morte di un pescivendolo, Angelo Bonadonna. La notte del 13 luglio scorso la giovane era alla guida della propria Smart che si scontrò frontalmente con l’Ape Piaggio dell’uomo di 69 anni, lungo la strada statale 113 in direzione Bagheria. La ragazza – come scrivono alcuni siti online – aveva in corpo una dose di alcol superiore al limite consentito. A immortalare la scena dell’impatto la telecamera di videosorveglianza di un’auto officina. Tantillo aveva invaso la corsia opposta.
Il giorno dell’incidente era già entrata in vigore la legge sull’omicidio stradale. La ragazza finì in carcere, poi agli arresti domiciliari e infine le fu imposto il solo obbligo di presentarsi alla polizia giudiziaria. Il legale, l’avvocato Dario Barbiera, ha ora ottenuto la revoca di tutte le misure cautelari. Nel corso del processo all’imputata sono state concesse le attenuanti generiche che hanno reso meno pesante la pena: rischiava fino a 8 anni di carcere, ridotti di un terzo per la scelta di patteggiare.