Omicidio Pedara, confessano il figliastro e un amico Fucilata alla testa al patrigno dopo l’ennesimo litigio

I due minori hanno confessato di aver ucciso Domenico Citelli. Si tratta del figliastro della vittima e di un suo amico. Nel corso della serata di ieri, un provvedimento di fermo è stato eseguito nei confronti dei due minorenni, di 15 e 16 anni, accusati di omicidio commesso con le aggravanti della premeditazione e dei futili motivi e dell’occultamento del cadavere del 70enne catanese, ritrovato morto ieri nella villetta in cui abitava nel Comune di Pedara.

Emesso dalla procura della repubblica presso il tribunale dei minorenni di Catania, il fermo è stato eseguito dai militari del nucleo investigativo del comando provinciale di Catania e da quelli della compagnia di Acireale.

Secondo la ricostruzione fatta dagli inquirenti, nella serata dello scorso lunedì, uno dei due minori al termine dell’ennesima lite con il patrigno, avrebbe esploso un colpo di fucile al capo nei confronti della vittima che è morta sul colpo.

Subito dopo i due minori avrebbero avvolto il corpo dell’uomo in una coperta rimediata all’interno della casa e hanno occultato il cadavere gettandolo all’interno di un tombino nel giardino accanto alla villetta della vittima. In seguito, i due minori avrebbero tentato di ripulire la scena del crimine.

Ricevuta la segnalazione della strana scomparsa del 70enne da parte dei vicini della villetta, i militari hanno iniziato le indagini partendo proprio dall’abitazione pedarese dove hanno trovato diversi segni di tracce di sangue e materiale biologico che qualcuno aveva tentato, senza riuscirci bene, di ripulire.

I rilievi tecnici hanno permesso di ritrovare all’interno della villa gli abiti usati da uno dei minori per l’omicidio, ancora sporchi di sangue, e l’arma utilizzata dai minori, un fucile calibro 12 di proprietà della vittima.

Dopo diverse ore, intorno alle 2.30 di notte, i carabinieri hanno ritrovato il cadavere del 70enne all’interno della vasca fognaria nascosta da un tombino.

Il quadro indiziario emerso dai rilievi tecnici, l’approfondimento informativo effettuato sul circuito relazionale del figliastro della vittima e l’interrogatorio di vicini e conoscenti hanno permesso di raccogliere gravi indizi di colpevolezza nei confronti dei due minori, rintracciati nel corso della mattinata e condotti presso la caserma per essere interrogati. 

Dopo aver confessato, i due minori indagati sono stati portati centro di prima accoglienza etneo, a disposizione della magistratura in attesa dell’udienza di convalida.   


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