Si tratta di Stefano Biondo. Durante la notte la polizia ha fermato un uomo, contestandogli l'accusa di omicidio. Si terrà domani mattina l'udienza di convalida del gip di Palermo Luigi Petrucci sui due fermi. Ieri era già finito in carcere Fabio Chianchiano
Omicidio allo Zen Fermato secondo sospetto
Nuova svolta nelle indagini sull’ omicidio di Franco Mazzè (nella foto), il pregiudicato per mafia assassinato domenica, a colpi di pistola da due killer, nel quartiere zen di Palermo. Durante la notte la polizia ha fermato un uomo, contestandogli l’accusa di omicidio.
Si tratta di Stefano Biondo. Ieri c’è stato un primo fermo: in carcere è finito Fabio Chianchiano, accusato del tentato omicidio di un amico della vittima, avvenuto subito dopo il delitto Mazzè. Uomo già noto alle forze dell’ordine, considerato uomo di spicco della famiglia Lo Piccolo, per gli inquirenti era l’armiere del boss Sandro Lo Piccolo oltre che considerato il referente della famiglia mafiosa all’interno dello Zen. Fabio Chianchiano, 50 anni, gestiva infatti il pizzo e il traffico di cocaina e marijuana.
Nel 2008, dopo alcuni mesi di latitanza, era stato arrestato nell’ambito dell’operazione Addio Pizzo 4, che aveva portato in carcere altre dieci persone, affiliate al mandamento di San Lorenzo, accusate di estorsioni e associazione di stampo mafioso. Chianchiano fu però assolto, le accuse contro di lui, le rivelazioni di pentiti come Franzese, non bastarono per farlo condannare.
Intanto oggi si sono svolti i funerali di Mazzè nel cimitero dei Rotoli con divieto di esequie pubbliche. L’autopsia, eseguita ieri sera al policlinico di Palermo, ha evidenziato che Mazzè è stato ucciso da tre colpi di pistola in testa.
Si terrà domani mattina l’udienza di convalida del gip di Palermo Luigi Petrucci sui due fermi. Chianchiano e Biondo sono anche accusati del tentato omicidio di Michele Moceo, amico della vittima. Il pm Gery Ferrara, che coordina l’inchiesta condotta dalla Squadra mobile e dal commissariato San Lorenzo, ha chiesto oggi la convalida dei due provvedimenti di fermo emessi dalla Procura.