«L'olivo ci ha accompagnato nella storia millenaria della nostra Regione. Dobbiamo creare nel consumatore un interesse nei confronti dell'olio Igp Sicilia, ovvero quell'attenzione e quell'offerta che oggi manca», spiega il presidente del Comitato Igp Olio Sicilia
Olio Igp Sicilia, il riconoscimento spinge il settore «Strumento importante per territorio del Palermitano»
Un percorso difficile, durato tre anni, ma alla fine l’olio siciliano ha ottenuto il riconoscimento dell’Igp dell’Unione europea. Si è puntato sul gioco di squadra per ottenere il risultato, racconta Maurizio Lunetta il presidente del Comitato Igp Olio Sicilia, perché la prima lettera con le osservazioni dell’Unione europea suonava come «una bocciatura». L’indicazione geografica protetta per Lunetta «è uno strumento fondamentale per fare uscire il prodotto dall’anonimato e quindi per il rilancio del territorio e nel Palermitano dove è presente un’olivicoltura molto importante e diffusa dalle Madonie, Partinico e tutto l’entroterra». Grazie ai controlli dell’ente preposto adesso anche «le truffe saranno più difficili».
In Sicilia il valore medio della produzione di olio di oliva negli ultimi anni è stato pari a 160 milioni di euro, la produzione media di olive è stata di 350.000 tonnellate, mentre quella di olio di 50 mila tonnellate. Secondo i dati forniti dall’assessorato regionale all’Agricoltura, infatti, l’olio prodotto nell’Isola è destinato per il 15 per cento all’autoconsumo, 45 per cento al mercato regionale, 30 per cento a quello nazionale e solo il 10 per cento all’export. Dopo aver ottenuto il riconoscimento però l’obiettivo è sostenere e permettere l’espansione di chi vorrà investire su questo prodotto. «L’olivo ci ha accompagnato nella storia millenaria della nostra Regione. Dobbiamo creare nel consumatore un interesse nei confronti dell’olio Igp Sicilia, ovvero quell’attenzione e quell’offerta che oggi manca», precisa Lunetta. L’obiettivo è valorizzare questo prodotto che è diverso. «Abbiamo un patrimonio che non ha nessuno, una biodiversità unica».
Un problema da risolvere adesso è che molte aziende non sono abbastanza all’avanguardia e soprattutto non hanno una vocazione internazionale: «Quelle più grosse – ha proseguito – utilizzeranno l’Igp Sicilia, trainando anche le altre. Il marchio ci permette di avere una riconoscibilità. L’olio sarà prodotto, molito e imbottigliato in Sicilia. Questo è un grande vantaggio che ci permette di chiudere la filiera e migliorare la tracciabilità». Ora si guarda al futuro che prevede come passo successivo costituire il consorzio di tutela che gestirà l’Igp.
«La Sicilia è la prima Regione che ha avuto il riconoscimento dell’Igp olio. Altre regioni sono in attesa. Questo riconoscimento non è una medaglia ma è un impegno che ci spinge a investire». Lo ha detto l’assessore regionale all’Agricoltura Antonello Cracolici «Sul fronte Psr abbiamo pubblicato due bandi – ha spiegato – Vogliamo premiare chi lavora sulla qualità e sul futuro. Puntiamo sulla sicurezza alimentare, sul biologico».