Olimpiadi, caduta fatale per Vincenzo Nibali Il suo sogno interrotto a 11 km dal traguardo

Nulla da fare per Vincenzo Nibali. Il sogno del messinese di regalare all’Italia la prima medaglia d’oro a Rio e la duecentesima alle Olimpiadi si è infranto a 11,8 km dal traguardo, quando lo Squalo, in quel momento in fuga con il colombiano Henao e il polacco Majka, è caduto in seguito a un contatto con il sudamericano. La gara è stata vinta dal belga Van Avermaet, che allo sprint ha avuto la meglio sul danese Fuglsang. Terzo proprio Majka, che non è rimasto coinvolto nella caduta di Nibali ed Henao e che è stato ripreso nell’ultimo chilometro, rinunciando addirittura alla volata finale.

E dire che la gara degli italiani era stata tatticamente ben preparata, con gli azzurri a inseguire il sestetto che, in fuga sin da subito, aveva staccato il resto del gruppo di oltre quattro minuti. I cinque italiani, tra i quali anche il ragusano Damiano Caruso, sono rimasti compatti. Poi i due uomini migliori, Vincenzo Nibali e Fabio Aru, hanno iniziato a recuperare terreno, andando all’inseguimento dei battistrada e raggiungendoli a poco più di 30 km dall’arrivo. A quel punto, il gruppo di testa contava circa dieci unità, ma tra uno scatto e l’altro lo Squalo era stato capace di fare selezione, ritrovandosi da solo in testa con Henao e Majka.

L’Italia del ciclismo può consolarsi, per così dire, con il sesto posto di Fabio Aru, staccato di 22 secondi dal terzetto arrivato a medaglia. Tra i favoriti, il francese Alaphilippe resta ai margini del podio con il quarto posto, mentre a deludere sono stati soprattutto lo spagnolo Valverde, lo svizzero Cancellara e il britannico Froome, staccati di diversi minuti e non presenti tra i primi dieci classificati. Diverse le cadute durante la gara, con una discesa killer che ha fatto molte vittime. Nel percorso anche diversi incidenti, con una parte del tracciato in pavè che a molti ha causato problemi alle catene delle biciclette.


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