Dopo l'ampio ritardo con il quale è stata inaugurata, gran parte della struttura comunale gestita da privati è ancora ancorata alla scogliera. Una situazione che non dipende dall'amministrazione, ma dalla ditta che ha ricevuto l'incarico. «Non è una questione che possiamo risolvere noi stessi - spiega l'assessore al Mare, Saro D'Agata - Mi attiverò subito per sollecitare la rimozione». Guarda le foto
Ognina, tubi e tavole ancora sugli scogli Iniziato ieri lo smantellamento del solarium
Tubi in alluminio e tavoloni sugli scogli. Materiale di risulta e contenitori dei rifiuti ben in vista. Per chi fino a pochi giorni fa si affacciava sull’area del lungomare davanti all’istituto nautico, a Ognina, la vista non era delle migliori. A più di un mese dalla chiusura della stagione estiva, è partito solo ieri lo smantellato di uno dei solarium comunali, tra i più frequentati dai bagnanti catanesi e non. E così i cittadini per alcune settimane hanno potuto ammirare sotto il cielo autunnale i resti dell’impalcatura, quanto rimaneva dello spazio dedicato a bagni e tintarelle, con buona pace del rispetto delle norme di sicurezza e del decoro urbano. Anche se – come spiega uno dei degli operai al lavoro, sprovvisto come i colleghi di caschetti e dispositivi di protezione – «con queste belle giornate la gente ne ha approfittato».
La struttura di Ognina non ha vissuto un anno facile, dato l’ampio ritardo con il quale è stata inaugurata. Solo nella prima settimana di agosto è stato infatti possibile per i bagnanti poter usufruire dello spazio a causa di alcuni problemi riscontrati dall’azienda a cui l’amministrazione ha affidato la gestione nell’ottenere la necessaria documentazione da parte del genio civile. Un rapporto difficile, quello tra i gestori e il Comune, come conferma l’assessore al Mare, Saro D’Agata. «La ditta ha già ricevuto altre contestazioni», spiega. «Non è una questione che possiamo risolvere noi stessi – prosegue – Mi attiverò subito per sollecitare la rimozione». Comunque entro pochi giorni, secondo le previsioni dei lavoratori all’opera, l’immensa impalcatura sarà rimossa. «Forse hanno voluto compensare il ritardo dell’inaugurazione», prova a darsi una spiegazione con un sorriso il lavoratore.