«La parte della città che chiede zone a traffico limitato, piste ciclabili e mobilità sostenibile non viene ascoltata. Viene invece fatta una cosa fuori luogo: le strisce blu notturne in centro a due euro, anche nei festivi». Così Danilo Pulvirenti, presidente di Rifiuti Zero Sicilia, critica il provvedimento adottato dall’amministrazione comunale guidata da Enzo Bianco nel corso delle festività natalizie: la sosta notturna a pagamento, dalle 21 alle 3 in piazza Carlo Alberto e in molte delle vie del centro.
La tariffa è di due euro, e dà diritto «a prendere un bus che percorre 750 metri, come se non potessi camminare a piedi. Mi sento insultato, come cittadino che partecipa da anni a iniziative per un modo diverso di vivere la città, come il Lungomare Liberato o Centrocontemporaneo. E ora anche piazza Manganelli è diventata un parcheggio a pagamento anche di notte», afferma Pulvirenti. Al risentimento, però, vuole anche dare un risvolto concreto: una manifestazione simbolica di occupazione delle strisce blu della società Sostare in piazza Carlo Alberto, che si terrà sabato 10 gennaio alle 21. «Le Piazze non sono parcheggi. Occupiamole pacificamente», è il nome dell’iniziativa lanciata su Facebook, e che in meno di 24 ore ha raggiunto un centinaio di partecipanti.
Un vero e proprio Occupy Sostare, che Pulvirenti motiva con una serie di ragioni pratiche, ma soprattutto di metodo. «Sono passato più volte in queste sere in piazza Carlo Alberto – racconta l’attivista – E quello che ho visto è una piazza vuota di auto, con gli stalli mal segnalati, le vie limitrofe piene di posteggiatori abusivi e due autobus con la scritta Movidabus accesi ma vuoti. Inoltre molti cittadini, tornati a Catania magari per le vacanze, si sono ritrovati con dei verbali perché non sapevano dell’iniziativa. Un modo per fargli odiare la propria città natale, e uno spreco che non ci possiamo permettere: portare le auto in centro».
Quello che maggiormente non convince è il metodo utilizzato dall’amministrazione Bianco per creare l’area, «che non ha visto il coinvolgimento delle associazioni dei cittadini che si occupano di mobilità. Non possiamo – spiega Pulvirenti – sapere le cose sempre dopo che l’amministrazione ha già deciso e poi dire solo no, a posteriori. Lo stesso è accaduto ogni volta per il Lungomare liberato e come le altre volte – prosegue Pulvirenti – non c’è tempo per pianificare le attività, con autorizzazioni da chiedere in tempi stretti anche solo per fare un banchetto. Tante energie sprecate e la città va sempre peggio. Non è colpa dell’amministrazione, ma non si può continuare a dare un colpo al cerchio e uno alla botte», lamenta Pulvirenti. Che conclude con un appello: «Vorrei che i cittadini venissero, per manifestare la propria contrarietà. Io sarò lì a manifestare, anche solo, con il mio banchetto nello stallo Sostare».
Alle critiche risponde Rosario D’Agata, assessore alla Viabilità del Comune di Catania. «Il Lungomare liberato non si farà giorno 4 ma domenica 11 gennaio, per non farlo coincidere con il periodo festivo ed avere piú tempo per organizzarsi», spiega l’assessore. In merito ai parcheggi notturni, afferma: «I cittadini vengono lo stesso con la macchina, l’obiettivo è evitare di ingolfare la zona della movida. Se avessimo fatto i parcheggi a quell’ora, ma più lontani dal centro, non avremmo avuto una risposta da parte dei cittadini», spiega l’assessore. Non ci sono ancora dei dati sull’efficacia del provvedimento, che comunque andrà avanti a tempo indeterminato. «Certamente verificheremo se applicare i correttivi necessari. Noi stiamo cercando di fare le cose come impone la legge, e se ci saranno ricorsi e rilievi li vedremo. I cittadini sono stati informati con una conferenza stampa già un mese fa», conclude D’Agata.
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