Chiuso l’asilo di quartiere è stato negato il servizio pubblico a favore di una economia capitalista, che costringe così a ricorrere a costose strutture private o comunque troppo distanti. Il conseguente malessere sociale si è riversato sul nuovo centro multiculturale di preghiera, catalizzando il disagio sui nuovi beneficiari che venivano identificati come nemici e colpevoli. Prendeva piede una guerra […]
Occupato l’ex asilo Umberto I
Chiuso l’asilo di quartiere è stato negato il servizio pubblico a favore di una economia capitalista, che costringe così a ricorrere a costose strutture private o comunque troppo distanti. Il conseguente malessere sociale si è riversato sul nuovo centro multiculturale di preghiera, catalizzando il disagio sui nuovi beneficiari che venivano identificati come nemici e colpevoli. Prendeva piede una guerra fra gli ultimi, voluta come al solito dai pochi mossi da interessi politici ed economici. Promuovendo eventi di facciata e selfie sui social di chi non ha nessun interesse a restituire spazi di aggregazione alla città, bandendo senza tregua servizi indispensabili.
In opposizione all’autoritarismo noi fimmini del Sakalash abbiamo deciso di agire per liberare un posto chiuso dal ‘97. Pensiamo di creare uno spazio autogestito, il Kaos. Crediamo nel potere generativo della collaborazione per realizzare diverse attività sociali, una scuola libertaria e laboratori creativi ma soprattutto condivisione. Non ci sono poteri buoni, solo l’autogestione dal basso può portare un miglioramento reale, per questo venerdì 13 settembre abbiamo liberato lo spazio in disuso dell’ex asilo Umberto I (di via Di Dio Alfredo e Antonio 1/3). Convochiamo un’assemblea giorno 17 settembre 2019 alle ore 19 con la città per autogestire assieme un posto che appartiene a tutt* e decidere collettivamente cosa farne.
(fonte: Sakalash)