Occhipinti, l’addio a Idv e le simpatie per il M5S Nuti: «Nessun ingresso, no ai voltagabbana»

«Un’ipotesi che non sta né in cielo né in terra». Il deputato alla Camera del Movimento Cinque Stelle ed ex candidato sindaco grillino a Palermo, Riccardo Nuti, sbarra la strada. «È impossibile che il consigliere comunale Occhipinti possa transitare nel M5S come suo rappresentante o portavoce». Un no secco, senza giri di parole che arriva a 48 ore di distanza dall’addio di Filippo Occhipinti a Idv. Il consigliere comunale dipietrista sabato aveva dato l’annuncio, anticipato da MeridioNews, del passaggio al gruppo Misto. «Idv è stato un partito capace in passato di grandi battaglie – aveva detto – e a cui ho aderito con convinzione e grande entusiasmo, fino al risultato delle Europee 2014. Dopo quel deludente esito, era necessario un cambio di passo che non è avvenuto».

Una rottura da tempo nell’aria a causa del malessere, neppure tanto nascosto, nei confronti delle scelte del suo ex partito, sempre più vicino alle politiche del governo Renzi, su cui «ha deciso di appiattirsi, sostenendone le scellerate riforme in Parlamento» aveva spiegato Occhipinti. Naturale l’approdo al gruppo Misto, anche se l’ormai ex consigliere di Idv non aveva nascosto le sue simpatie nei confronti del pentastellati, che a Sala delle Lapidi non hanno nessun rappresentante. Una simpatia, però, non ricambiata a quanto pare.

«Il Movimento Cinque Stelle – spiega Nuti a MeridioNewsrifiuta la pratica dei voltagabbana in Parlamento così come nei consigli comunali ed è pertanto impossibile che il consigliere comunale Occhipinti di IdV possa transitare nel M5S come suo rappresentante o suo portavoce». A piazza Pretoria i grillini non hanno rappresentanza. Colpa, spiega ancora il deputato pentastellato, di «un’assurda legge elettorale regionale che ha fissato lo sbarramento al 5 per cento, mentre nelle altre regioni italiane è al 3 per cento». Eppure la mancanza di consiglieri a Cinque Stelle non sempre impensierire il Movimento, che «ha condotto e sta conducendo importanti battaglie che forse neanche tutti i consiglieri comunali insieme hanno avuto la forza e la voglia di affrontare». 

L’elenco delle lotte grilline è lungo. Dalla selezione dei dirigenti comunali con tanto di interrogazioni ai ministri Alfano e Madia, esposti alla Procura e segnalazioni all’autorità anti corruzione, alla gestione del canile, dove secondo i pentastellati le «anomalie» sono più di una. E ancora i gettoni delle commissioni consiliari, la gestione dei rifiuti con l’impianto di trattamento meccanico biologico a Bellolampo che stenta a partire, la gestione degli impianti sportivi, ma anche le tasse universitarie e da ultimo il caso affittopoli con immobili comunali concessi a privati a prezzi irrisori e «gli innumerevoli sprechi nelle partecipate comunali. Tutti risultati, battaglie e scandali emersi grazie all’azione del M5S» denuncia Nuti.

Ma a sbarrare la strada a un eventuale ingresso di Occhipinti tra le fila dei pentastellati, a cui il diretto interessato comunque non ha fatto riferimento nel suo addio a Italia dei Valori, c’è anche il regolamento del Movimento. «Nel M5S coloro che si candidano non devono avere tessere di partito – ricorda il deputato -, avere la fedina penale pulita e non devono aver effettuato più di due mandati a qualsiasi livello istituzionale. Il M5S sarà all’interno del Consiglio comunale di Palermo, e speriamo alla guida della città, solo dopo regolari elezioni» conclude Nuti. Le porte del Movimento restano sbarrate.


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