Oasi del Simeto, visita di Legambiente dopo incendi  «La riserva non esiste più perché è stata trascurata»

Un coniglio rimasto appeso per il collo e morto carbonizzato. La cartolina ritrae quello che rimane dell’Oasi del Simeto dopo gli incendi avvenuti nel fine settimana, che hanno ridotto la riserva naturale orientata in una landa desolata e nera. È il colore dell’erba bruciata dalla fiamme, in quello che è stato uno degli incendi più estesi della provincia di Catania. Tuttavia l’attenzione delle istituzioni si è concentrata sul lido Le Capannine. «Siamo qui perché non è venuto nessuno», dice la presidente di Legambiente Catania Viola Sorbello nel corso del sopralluogo avvenuto oggi in quel che resta della riserva naturale. «Una palude con questa fauna e questa flora particolare – dice Sorbello – dovrebbe essere conosciuta e tutelata».

Ma la Regione non ci sta. «Nei momenti più drammatici per una comunità e per un’Isola – si legge in una nota dell’assessore all’Ambiente Toto Cordaro – purtroppo c’è sempre qualche sciacallo che cerca visibilità. Legambiente Sicilia, considerato che non si firma nessuno in particolare, si vergogni. Proprio stamane, infatti, si è rifiutata di dare una mano alla Regione non volendo firmare la convenzione che ha visto presenti, e protagonisti, tutti coloro che amano veramente la Sicilia».

A pochi giorni dagli incendi, la puzza di bruciato si sente appena ma intorno il paesaggio è quasi spettrale. Recinzioni e pali che delimitano la riserva sono ridotti in cenere e il gazebo costruito dai volontari delle associazioni ambientaliste per praticare il birdwatching non esiste più. Si scorge solo quel che rimane delle feritoie dalle quali poter ammirare i volatili. «Ci sono stati più incendi contemporaneamente – spiega il direttore della riserva Gaetano Torrisi – Tutti partiti venerdì pomeriggio e sono durati fino al mattino seguente». 

Le difficoltà nel domare le fiamme non sono mancate. «Non c’erano grossi mezzi per contrastare le fiamme – prosegue Torrisi – in quel momento avevamo solo un mezzo antiincendio e un’autobotte». L’unico canadair «è arrivato solo l’indomani mattina», sostiene Torrisi con un sorriso amaro. La conta dei danni, per il momento provvisoria, registra più di 100 ettari bruciati e un’innumerevole quantità di specie animali tutelate, tra volatili e mammiferi, morte bruciate. Sono risultati vani i tentativi della Guardia forestale, impegnata a domare gli incendi al villaggio Primosole e a San Francesco La Rena, luogo in cui è divampato un altro incendio colpendo un maneggio. «Mentre si procedeva nello spegnimento e più volte si chiedeva l’impiego di altro personale della Protezione civile – si legge in una nota stampa del distaccamento provinciale del Corpo forestale – si reiterava la richiesta di mezzi aerei». Tuttavia, nella zona, «interveniva un solo mezzo in volo», sostiene la Guardia forestale.

Nel versante Sud della riserva si è salvata una piccola parte di vegetazione, «perché i conigli sono riusciti ad arginare quella parte di macchia mangiando l’erba», sostiene chi ha il compito di fare da vedetta nella riserva. «Il laghetto prima non riusciva neanche a vedersi perché era nascosto dalle canne – prosegue Torrisi -, adesso si vede tutto». L’immagine è il simbolo del danno ambientale subito dall’oasi. Ma non solo. «Da Siracusa a Palermo, passando per Catania la lista è lunghissima», sottolinea il presidente di Legambiente Sicilia Gianfranco Zanna. «Nelle stesse ore è andato in fumo il parco delle Madonie e Monte Pellegrino e nessuno dice una parola», chiosa. 

Pochi metri più in là, nella parte più vicina all’ingresso, ci sono quattro barche completamente liquefatte dal fuoco. «Sono quelle che ha sequestrato la Provincia – spiega un operaio – e sono andate completamente a fuoco». Tuttavia «gli edifici più di valore non sono stati toccati», fa notare un’attivista di Legambiente. La replica del direttore arriva ma senza sbilanciarsi. «I sentieri taglia fuoco non hanno retto – dice Torrisi – e il sistema è imploso, menomale che non sono stati colpiti gli edifici perché bastava una favilla e sarebbe andato tutto in fumo». Secondo gli addetti ai lavori, però, il vero problema è che «da trent’anni siamo con un solo mezzo e manca il personale, con la conseguenza che ci ritroviamo con squadre di tre persone quando dovrebbero essere almeno di cinque». 

Di certo il sistema non ha funzionato. L’occasione è buona per fare rivivere il dibattito tra i residenti del villaggio Primosole e il direttore Torrisi. «All’ora di pranzo c’è stato il primo incendio domato dalla squadra della forestale con un solo mezzo – spiegano due residenti che al contempo sottolineano di essere quelli che tutti definiscono abusivi – Non appena concluso, il fuoco ha cominciato nuovamente a divampare». «Nel frattempo – continuano – ci siamo riversati in spiaggia, ma non tutti: alcuni residenti hanno deciso di non abbandonare la propria casa». E, mentre la guardia costiera trasportava al sicuro chi aveva deciso di abbandonare la zona, «chi è rimasto ha spento il fuoco con le cordine d’acqua che si utilizzano per innaffiare». «Non chiediamo grandi cose – sostengono i residenti – ma vogliamo la manutenzione: chiediamo collaborazione perché facciamo tutto noi: dalle buche alla raccolta della spazzatura in spiaggia, la via che dà accesso alle abitazioni l’abbiamo ripulita noi». A prescindere dalle beghe tra chi gestisce l’oasi e i residenti del villaggio anch’esso colpito dalle fiamme una cosa certa per ambientalisti e il direttore Torrisi è che «verosimilmente si è trattato di un incendio doloso».    


Dalla stessa categoria

Ricevi le notizie di MeridioNews su Whatsapp: iscriviti al canale

I più letti

Dal controllo della velocità alla segnalazione di un imminente pericolo. Sono gli Adas, i sistemi avanzati di assistenza alla guida che aumentano non solo la sicurezza, ma anche il comfort durante i viaggi in auto. Più o meno sofisticati, i principali strumenti Adas sono ormai di serie nelle auto più nuove, come quelle a noleggio. […]

Un aiuto concreto ai lavoratori per affrontare il carovita. Ma anche un modo per rendere più leggero il contributo fiscale delle aziende. Sono le novità introdotte dalla conversione in legge del cosiddetto decreto lavoro, tra cui figura una nuova soglia dell’esenzione fiscale dei fringe benefit per il 2023, portata fino a un massimo di 3mila euro. […]

Sono passati tre anni da quando un incendio ha distrutto l’impianto di selezione della frazione secca di rifiuti a Grammichele (in provincia di Catania) di proprietà di Kalat Ambiente Srr e gestito in house da Kalat Impianti. «Finalmente il governo regionale ci ha comunicato di avere individuato una soluzione operativa per la ricostruzione e il […]

«Era come avere la zip del giubbotto chiusa sopra e aperta sotto: ecco, noi abbiamo voluto chiudere la zip di questo giubbotto». Indispensabile se si parla di Etna, dove fa sempre fresco. È nato così CraterExpress, la nuova proposta che permette di raggiungere la vetta del vulcano a partire dal centro di Catania, con quattro […]

Sul nuovo social network X, tale Esmeralda (@_smaragdos), commenta un articolo del Domani a proposito dei finanziamenti alla Cultura elargiti dai Fratelli d’Italia siciliani: «Amici, soldi (pubblici) e politica. In Sicilia tutto fa brodo. Su questo penso non leggerò un commento croccante di Ottavio Cappellani. Perché gli amici so’ amici, gli ex amici so’ nemici». […]

Dodici mesi, 52 settimane e 365 giorni (attenzione, il 2024 è bisestile e quindi avremo un giorno in più di cui lamentarci). Un tempo legato da un unico filo: l’inadeguatezza. Culturale, innanzitutto, ma anche materiale, davanti ai temi complessi, vecchi e nuovi. Difficoltà resa evidente dagli argomenti che hanno dominato il 2023 siciliano; su tutti, […]

Il seme del cambiamento. Timido, fragile e parecchio sporco di terra, ma è quello che pare stia attecchendo in questi ultimi mesi, dopo i più recenti episodi di violenza sulle donne. In principio, quest’estate, fu lo stupro di gruppo a Palermo. In questi giorni, il femminicidio di Giulia Cecchettin in Veneto. Due storie diverse – […]

Mai come in campagna elettorale si parla di turismo. Tornando da Palermo con gli occhi pieni dei metri di coda – moltiplicata per varie file di serpentina – per visitare la cappella Palatina e qualunque mostra appena un piano sotto, lo stato di musei e beni archeologici di Catania non può che suscitare una domanda: […]

Riforme che potrebbero essere epocali, in termini di ricaduta sulla gestione dei territori e nella vita dei cittadini, ma che sembrano frenate dalla passività della politica. Sembra serena ma pratica- e soprattutto, attendista – la posizione di Ignazio Abbate, parlamentare della Democrazia Cristiana Nuova chiamato a presiedere la commissione Affari istituzionali dell’Assemblea regionale siciliana. Quella […]

Dai rifiuti alla mobilità interna della Sicilia, che avrà una spinta grazie al ponte sullo Stretto. Ne è convinto Giuseppe Carta, deputato regionale in quota autonomisti, presidente della commissione Ambiente, territorio e mobilità all’Assemblea regionale siciliana. Tavolo di lavoro che ha in mano anche due leggi su temi particolarmente delicati: urbanistica e appalti. Con in […]

Dall’agricoltura alle soluzioni per il caro energia; dalle rinnovabili di difficile gestione pubblica allo sviluppo delle imprese bandiera del governo di Renato Schifani. Sono tanti, vari e non semplici i temi affidati alla commissione Attività produttive presieduta da Gaspare Vitrano. Deputato passato dal Pd a Forza Italia, tornato in questa legislatura dopo un lungo processo […]