Il Comune annuncia la piantumazione di 25 palme che sostituiranno quelle colpite dal punteruolo rosso. Insieme a 240 piantine donate dalla Circumetnea, tra cui cento Murraya Paniculata. Si dice preoccupato il presidente dell'ordine regionale agronomi: «È il vettore preferito di un insetto che porta a una malattia virale»
Nuove piante in piazza Stesicoro e corso Sicilia Vigo: «Ma ce n’è una pericolosa per gli agrumi»
Piazza Stesicoro e corso Sicilia torneranno verdi. Una buona notizia solo in parte. È di ieri l’annuncio del Comune di Catania della messa in dimora di 25 palme che sostituiranno quelle abbattute nella centrale piazza catanese a causa del punteruolo rosso. Un allarme sentito nel capoluogo etneo, specie dopo la caduta proprio di una palma malata, in piazza Cutelli, che a ottobre 2014 ha travolto e ucciso Patrizia Scalora, 49 anni, mentre era seduta su una panchina con la figlia. Ma a preoccupare Corrado Vigo, presidente dell’ordine regionale degli agronomi, è un’altra pianta: la Murraya Paniculata, donata dalla Ferrovia Circumetnea in cento esemplari. Insieme a 180 arbusti di Fotinia e 140 di Echinacea Purpurea, rinverdirà corso Sicilia. «Sono molto preoccupato perché la Murraya è scelta come dimora da un insetto che provoca una malattia virale pericolosissima», spiega Vigo. Ancora sconosciuta in Sicilia ma che, se dovesse passare agli agrumi, metterebbe in ginocchio l’agrumicultura isolana già provata dalla tristezza.
«Il citrus greening (in versione originale huanglongbing, ndr) è trasmesso dall’insetto vettore Diaphorina citri che, come per la tristezza, si riproduce e vive nella pianta». La Murraya appunto, scelta preferita dal parassita. «Per questo è una delle specie pericolosissime da introdurre – continua Vigo – e indicata dalla Efsa (Autorità europea per la sicurezza alimentare, ndr) come interessata dal problema». Unica soluzione, spiega l’agronomo, starebbe nell’evitare l’importazione della pianta, attraverso la quale è possibile fare entrare in Sicilia anche l’insetto. E con esso la malattia. «Un controllo ovviamente viene svolto, ma è impossibile da effettuare pianta per pianta – chiarisce Vigo – Dopo la tristezza, se arriva anche l’huanglongbing possiamo dire addio alla nostra agrumicoltura».
Il settore rischia di passare da un problema non ancora del tutto superato a un altro eventuale. «Nelle campagne stiamo ripiantando, senza alcun aiuto da nessuno, con degli innesti tolleranti alla tristezza ma non a questa malattia – continua – Perché il virus si attacchi anche agli agrumi basta una movimentazione degli insetti da una pianta all’altra». Un’ipotesi concreta, secondo l’esperienza dell’agronomo, nonostante la distanza delle campagne dal centro città: «Basti pensare che la tristezza è arrivata da una contrada sotto Paternò fino a Palagonia e Mineo. È solo questione di tempo».
«Catania torna a essere una città che cura anche il verde e questa è una bella notizia per i catanesi e per i turisti», è il commento del sindaco Enzo Bianco alla piantumazione degli esemplari di palma della Cina – che «può raggiungere i dieci metri di altezza, vivere circa 150 anni e sembra immune dal punteruolo rosso», spiegano dal Comune – e delle 420 piantine donate dalla Ferrovia circumetnea. «Io invece sono davvero molto preoccupato», ripete il presidente dell’ordine degli agronomi siciliani. «In base a un protocollo firmato con Ance Sicilia e diffuso a tutti i Comuni, lo scorso dicembre si è insediato un tavolo tecnico-scientifico per affrontare alcune problematiche tra cui la scelta delle piante – conclude Vigo – Ogni ordine provinciale, e quindi anche Catania, è rappresentato da due delegati. Sarebbe quindi bastato che il Comune inviasse una semplice mail e avremmo detto loro di fare attenzione».