Nuovi provvedimenti restrittivi in serata. Li annuncia l’assessore regionale alla Salute Ruggero Razza. Allo studio del governo Musumeci in queste ore c’è una nuova ordinanza che dovrebbe andare verso due direzioni: rendere più efficaci i provvedimenti presi ieri, soprattutto rispetto alla quarantena dei soggetti tornati da altre Regioni o dall’estero, e provare a rassicurare il personale sanitario che lavora negli ospedali attraverso «un più diffuso accertamento epidemiologico». Tradotto: allargare la possibilità di effettuare i tamponi.
«Voglio rasserenare tutti gli operatori sanitari – dice Razza in un videomessaggio – Stiamo agendo per avere il massimo della sicurezza. Una nuova ordinanza avvierà un accertamento epidemiologico diffuso. Non possiamo permetterci di commettere errori, ma c’è una regola che non è eseguita a dovere. Lo abbiamo detto in ogni modo: rimanete il più possibile a casa. Nelle prossime due settimane vanno limitati i contatti il più possibile. Rivolgo un nuovo appello a chiunque sia rientrato da altri Stati o regioni: registratevi sul portale della Regione e informate il vostro medico».
Finora, stando ai dati forniti dall’assessore, si sono registrate 37mila persone. «Ma sono molti di più a essere rientrati, lo sappiamo tutti – continua Razza – Dobbiamo saperlo in maniera chiara per valutare la possibilità di allargare i tamponi su chiunque sia rientrato in Sicilia negli ultimi otto giorni». Non solo quarantena, dunque, per chi è tornato nell’isola, ma la nuova ordinanza potrebbe prevedere, come per i sanirari, l’estensione del tampone.
I dati di oggi sul contagio in Sicilia – 408 positivi in totale (+68 rispetto a ieri), 210 ricoverati di cui 42 in terapia intensiva – non lasciano il governo regionale impreparato. «Questo stato di avanzamento dei casi in Sicilia ci dice che non ci siamo mai trovati in asfissia di posti letto sia per i pazienti in terapia intensiva che in ricovero. Sulle terapie intensive – sottolinea Razza – stiamo attuando un piano di progressione che ci porterà ad avere 400 posti in più dedicati alla nostra emergenza regionale, così come crescono i posti Covid in tutta l’isola».
Quindi un ringraziamento «per la solidarietà di aziende e singoli individui» che si stanno mettendo a disposizione per realizzare mascherine e altri dispositivi di protezione individuale. «Il nostro sistema sanitario non è in deficit di risorse – dice l’assessore – abbiamo problemi sui dispositivi, ma questa solidarietà ci permette di fare interventi significativi sul territorio». E infine un appello a non credere a test alternativi a quelli del tampone orofaringeo. «In queste ore, soprattutto sul web e sui social, tantissimi si propongono di fare test differenti. Ad oggi non c’è un altro test che sia stato accertato come efficace. L’istituto superiore di sanità – conclude l’assessore – ne sta provando altri ma è ancora presto».
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