Una festa in due puntate. Sabato a Siculiana, nel Castello di Chiaramonte, con i pochi invitati al matrimonio e il menù dello chef stellato Pino Cuttaia. Domenica a Catania, al Sal – Spazio avanzamento lavori, con circa duecento ospiti e un menù a base di tè (tanti diversi), torte e pasticcini. Il matrimonio di Enzo Bianco e Amanda Jane Succi non è stato un momento glamour, ma neanche una celebrazione sottotono. Il profilo dei due sposini, del resto, è a dir poco istituzionale. «È stata una festa elegante, ma non sobria, amichevole», dice chi era, ieri, nel locale di via Indaco. Tra gli invitati, com’è facile immaginare, c’erano tanti volti illustri: dal confindustriale Ivan Lo Bello a Mimmo Costanzo, fondatore del colosso delle costruzioni Tecnis, passando per buona parte degli ex assessori dell’ultima giunta Bianco. «Non si è parlato di politica», puntualizza uno degli ospiti a MeridioNews.
Così, a sentire i presenti, alla festa domenicale c’era chi è rimasto escluso dalla celebrazione patinata di sabato. Ad Agrigento spiccavano i testimoni di nozze Graziano Delrio e Paolo Gentiloni, assieme all’ex procuratore capo di Catania e adesso procuratore generale a Roma Giovanni Salvi, senza dimenticare l’imprenditore Carlo De Benedetti. A Catania, invece, parecchi degli ospiti venivano dal lato della sposa. Tranne, appunto, alcune decina di personalità vicine a Bianco. «Una rimpatriata», insomma, davanti al tè tanto caro ad Amanda Jane Succi (che a lungo ha vissuto in Gran Bretagna). C’erano Giovanni Burtone, sindaco di Militello in Val di Catania e vecchia guardia democratica, e il deputato regionale Anthony Barbagallo; gli ex assessori Orazio Licandro (Cultura), Rosario D’Agata (Ecologia), Salvo Andò (Bilancio), Valentina Scialfa (Scuola, poi dimissionaria e data per vicina a Forza Italia) e Maria Ausilia Mastrandrea (subentrata a Scialfa alla Scuola).
C’era poi anche Angelo Villari, ex assessore ai Servizi sociali e uomo doc della Cgil. Ad accompagnarlo al ricevimento altri due volti ben più che noti della Camera del lavoro catanese: il segretario riconfermato Giacomo Rota e la ex deputata regionale Concetta Raia. Avvistati anche gli ex consiglieri comunali Elisabetta Vanin e Mario Crocitti, mentre mancava per intero l’area che ha fatto e fa tuttora capo a Luca Sammartino e Valeria Sudano, con l’unica eccezione di Puccio La Rosa, ex presidente dell’Amt. Degli attuali senatori cittadini l’ospite più noto è certamente Lanfranco Zappalà, fedelissimo del primo cittadino e ormai alla sesta esperienza nell’aula consiliare di Palazzo degli elefanti. Assente, pare per un malessere, l’attuale capogruppo di Con Bianco per Catania Daniele Bottino.
Dal mondo delle imprese venivano l’ex presidente di Sicindustria, ex presidente del Banco di Sicilia ed ex braccio destro di Antonello Montante Ivan Lo Bello, visto passare nel corso del pomeriggio; Mimmo Costanzo, ex assessore e patron di Tecnis, azienda che gli è stata restituita dopo essere stata sequestrata dalle Misure di prevenzione del tribunale di Catania; Seby e Gianluca Costanzo, padre e figlio, rispettivamente proprietario del Sal e componente di Confindustria Giovani. Non ha sorpreso la presenza di Francesco Marano, ex vicesegretario regionale del Partito democratico e assistente di Enzo Bianco, di recente coinvolto nell’affaire InvestiaCatania. Dagli uffici di Palazzo degli elefanti, invece, sono arrivati l’ex capo di gabinetto Gianluca Emmi, la segretaria generale del Comune Antonella Liotta e la ragioniera generale Clara Leonardi. In quota amici personali c’era, in conclusione, l’avvocato Giovanni Grasso, penalista di fiducia dell’ex primo cittadino.
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