Sei persone a Noto (in provincia di Siracusa) sono state indagate per il reato di gestione di rifiuti non autorizzata in concorso e continuata. Si tratta di un 40enne, di un 42enne, di un 48enne, di un 67enne, di un 44enne e di un 53enne. Le indagini sono partite dalle lamentele dei residenti di via […]
Noto, rifiuti bruciati e fumi tossici a ridosso delle case. Sequestrati mezzi dei complici di un 40enne
Sei persone a Noto (in provincia di Siracusa) sono state indagate per il reato di gestione di rifiuti non autorizzata in concorso e continuata. Si tratta di un 40enne, di un 42enne, di un 48enne, di un 67enne, di un 44enne e di un 53enne. Le indagini sono partite dalle lamentele dei residenti di via Sonnino a causa dei numerosi rifiuti per strada. Oltre alle condizioni igienico-sanitarie pessime, ciò che disturbava erano anche i fumi nocivi generati dalla combustione dei cumuli di spazzatura per cui 22 volte i vigili del fuoco sono intervenuti tra il 2022 e il 2023. A destare particolare interesse è stata un’area recintata con rete in ferro e teloni frangivento oscurati, a ridosso di una palazzina popolare all’interno della quale c’erano rifiuti di vario genere.
Per individuare i responsabili sono state montate delle telecamere, nascoste in più punti, scoprendo che in più occasioni i rifiuti venivano bruciati o abbandonati in via Sonnino, tra cui anche l’eternit che è parecchio pericoloso per la salute pubblica. Il 40enne – G. M. – considerato il principale responsabile, bruciava la spazzatura causando anche gravi incendi con il pericolo che si propagassero nelle case a ridosso dell’area. L’uomo, residente in un altro quartiere di Noto, si spostava con una moto Ape Piaggio, un’auto Fiat 600 o uno scooter, con i quali si allontanava all’arrivo dei poliziotti e dei vigili del fuoco, per poi tornare nelle ore e nei giorni successivi. Nei suoi confronti è stato deciso il divieto di dimora a Noto e il divieto di accesso in città senza autorizzazione specifica dell’autorità giudiziaria. L’uomo era supportato da altre quattro persone – tra cui il fratello – che si occupavano della raccolta e del trasporto di materiale ferroso abbandonato nella discarica. Per i mezzi dei complici è stato disposto il sequestro.