Saranno circa ottanta le opere che da oggi saranno esposte al museo Gagliardi per raccontare un secolo di pittura astratta in Italia. «La street art da illegale al servizio del pubblico», commenta Giuseppe Stagnitta, uno dei curatori
Noto, cent’anni di astrattismo nella mostra Abstracta «Primo esperimento, coinvolti importanti street artists»
Racconterà un secolo di pittura astratta in Italia attraverso un viaggio fra le opere dei più importanti street artists, storici e contemporanei. La mostra Abstracta – Un secolo di pittura astratta italiana: da Balla alla street, è stata inaugurata oggi al museo Gagliardi di Noto e raccoglie all’interno degli spazi espositivi circa ottanta opere provenienti da fondazioni, archivi e importanti collezioni private. Ma anche dai muri di Catania, come nel caso di quelle realizzate nel parcheggio R1 della città etnea da Sten Lex, Etnik e Guè. «Il percorso allestito in Abstracta, patrocinata dal Comune di Noto e inserita fra i grandi eventi della Regione Siciliana, racconta l’evoluzione dell’astrattismo italiano, arrivando ai giorni nostri e alla street art, con cui si afferma una vera e propria controcultura», spiega il responsabile del festival di arte pubblica Emergence Giuseppe Stagnitta, uno dei curatori della mostra insieme a Giancarlo Carpi e Raffaella Bozzini, che si occupano di diversi aspetti legati al mondo dell’astrattismo. Bozzini è una nota gallerista, mentre Carpi è esperto di futurismo, da cui l’astrattismo ha in qualche modo origine.
Stagnitta, che negli ultimi anni si sta occupando di astrattismo all’interno della street art, ha proposto ai colleghi di raccontare e documentare la storia dei cento anni di astrattismo in Italia. «Non era mai successo e abbiamo voluto provare questa esperienza, mettendo in campo ottanta opere che ripercorrono la tappe più importanti dell’astrattismo italiano, dai precursori futuristi agli ultimi esperimenti di street art, che ultimamente ha cambiato veste, diventando arte pubblica». «Gli street artist – chiarisce Stagnitta – non sono più illegali, ma abbracciano progetti istituzionali e soprattutto di riqualificazione. Questo tipo di arte vive un’inversione di marcia, da protesta adesso diventa utile, sociale, popolare, avvicinandosi alla gente e dando a tutti la possibilità di riappropriarsi degli spazi pubblici che gli appartengono». E l’astrattismo, meglio di altri tipi di arte che si fa in strada, lontano dagli ambienti colti e dal mercato dell’arte, entra all’interno delle finestre, penetra nei palazzi. «È un po’ come la musica, per citare Kandinsky, che essendo astratta entra nell’architettura dei posti della città, li modifica e li personalizza. Per questo motivo sto lavorando sempre di più con gli street artists astratti, che in Italia sono molto importanti e stanno creando una nuova scuola dell’arte pubblica».
Fra questi Moneyless, nato a Milano ma dal ‘94 in Toscana, dove ha studiato arte. Dal Liceo artistico all’Accademia di Carrara, fino alla specialistica in Design della comunicazione all’Istituto statale Isia di Firenze. Il pallino dell’arte, dunque, c’è sempre stato. Partito con i graffiti, nel 2002 si è appassionato all’astrattismo, che è diventato la chiave della sua ricerca. E che si potrà ammirare nelle opere – una scultura in ferro e un quadro su tela – che esporrà a Noto. «Il mio percorso geometrico è nato da linee, cerchi e altre figure – racconta l’artista – e a un certo punto, dopo una serie di ricerche, ho spezzato il tratto a cerchio componendo frammenti che uso nei quadri e nelle sculture». Trattandosi di astratto il tema è lasciato alla libera interpretazione del fruitore. «Mi piace che lo spettatore nel guardare la mia opera possa immaginare delle cose. Non c’è un tema, è soggettivo. L’ispirazione nasce dalla natura, cerco di idealizzare e sintetizzare gli elementi che vedo rielaborandoli a modo mio. Creando una sintesi visiva che può piacere o non piacere, ma che è qualcosa che ogni artista ha dentro e vuole portare avanti».
Gli artisti che espongono: Balla, Depero, Baldessari, Prampolini, Ciacelli, Dottori, Radice, Rho, Reggiani, Soldati, Badiali, Magnelli, Melotti, Bertini, Biglione, Bogliardi, Bordoni, Galvano, Nigro, Pantaleoni, Pecciarini, Leppien, Parisot, Regina, Di Salvatore, Bozzola, Dorazio, Accardi, Perilli, Turcato, Sanfilippo, Fontana, Crippa, Cagli, Ruggieri, Capogrossi, Afro, Pace, Biggi, Verna, Catani, Hafif, Alviani, Biasi, Varisco, Nido, Montanino, Parres, Cossyro, Alberonero, Sten Lex, Moneyless, Bros, Etnik, Guè, 2501, Ligama, 108, CT, Tellas.