I difensori dei due imputati rendono nota la decisione della giudice per l'udienza preliminare del tribunale di Siracusa, Tiziana Carrubba. I fatti risalgono al novembre di quattro anni fa. Le parole dei due protagonisti
Non luogo a procedere per i sindacalisti Faranda e Getulio Erano stati arrestati nel 2018 con l’accusa di estorsione
Non luogo a procedere. Questa la decisione presa dalla giudice per l’udienza preliminare del tribunale di Siracusa, Tiziana Carrubba, nei confronti di Marco Faranda e Roberto Getulio, sindacalisti arrestati a novembre 2018 con l’accusa di estorsione. Ipotesi di reato che era stata poi derubricata in esercizio arbitrario delle proprie ragioni e poi successivamente evaporata al momento della valutazione da parte della gup.
«Dopo tre anni e otto mesi di sofferenza è giunta all’epilogo la vicenda giudiziaria che mi ha riguardato. Ho sempre operato per il bene dei lavoratori che a me si sono affidati e che tuttora si affidano. Ciò che ho fatto è stato solo difendere, nella qualità di segretario responsabile sindacale, i diritti negati ad alcuni lavoratori», è il commento di Faranda, che nel processo è stato assistito dagli avvocati Sebastiano Ricupero e Francesco Chiappa. Soddisfazione anche per Roberto Getulio, al tempo dell’arresto segretario della Fim Cisl. Getulio è stato difeso da Glauco Reale. «Oggi, grazie alla mia famiglia, ai miei avvocati, e a tutti coloro che mi hanno sostenuto, sono tornato nello scenario sindacale più forte e più motivato di prima, con la consapevolezza che la verità e la giustizia trionfano sempre».