No vaccino, no reddito: il panettiere ispiratore della legge «Avaja Mario Draghi, a che servono cento euro di multa?»

«Sospendi il reddito di cittadinanza a chi non ha il vaccino e hai risolto il problema». Felpa blu e rossa Givova del Catania e cappellino da basket al contrario sulla testa. Si chiama Rosario, gestisce un panificio a Catania e potrebbe essere stato lui a ispirare le modifiche alla legge di Bilancio che riguardano il reddito di cittadinanza. In un video sul suo profilo TikTok ha presentato la proposta rivolgendosi direttamente a Mario Draghi. E, dopo appena sei giorni dalla pubblicazione, ecco che il governo annuncia che, a partire dall’1 febbraio, per continuare a percepire il sostegno economico sarà obbligatorio frequentare, almeno una volta al mese, il Centro per l’impiego. Dove per entrare, come in ogni altro ufficio pubblico, bisognerà esibire il green pass. Quindi, i percettori senza vaccino perderanno il reddito a meno che non scelgano tutte le volte di fare un tampone. 

Una misura che sembra essere ripresa esattamente così come era stata riassunta dal cittadino catanese in un video di meno di un minuto diventato subito virale e condiviso migliaia di volte. Inquadratura fissa e sguardo dritto in avanti per rivolgersi direttamente al presidente del Consiglio dei ministri della Repubblica italiana. «Avaja Draghi, la vuoi risolvere la cosa del vaccino? Basta che dici: “A chi non ha il vaccino viene sospeso il reddito di cittadinanza” e hai risolto tutto. No cento euro di multa. Mancu tu mi pari, Draghi». Come tanti, anche il possibile ispiratore della nuova norma trova sottostimata la cifra dei verbali per gli over 50 non vaccinati. Anche perché «cà nun ni scantamo mancu (qua non ci spaventiamo nemmeno, ndr) se camminiamo con le macchine senza assicurazione», comportamenti per cui sono previste sanzioni più elevate.

Una presa di posizione che al panettiere etneo è costata già molte critiche da parte di chi era preoccupato anzitempo di vedersi venire meno il sostegno economico. Tanto che nei giorni successivi alla video-proposta di legge ha dovuto postare altri contenuti per chiarirne i termini. «Io ho sempre detto di essere a favore del reddito perché sono contento che lo Stato aiuti il popolo – spiega Rosario in un video pubblicato all’indomani del primo – Ma io che mi sono fatto il vaccino per andare a lavorare ogni giorno nun sugnu scemo e vuatri siti chiddi spetti (non sono scemo, mentre voi siete quelli furbi, ndr)». Un altro contenuto in cui, timidamente, il cittadino avanza un’ulteriore proposta restrittiva: «Se il reddito non si potesse prelevare allo sportello automatico, ma soltanto entrando all’interno degli uffici postali, talé ca su vanu a fari u green pass (guada che fanno in modo di avere un green pass, ndr)». 

Marta Silvestre

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