Resta in carcere Turi Vaccaro, l’attivista No Muos che, due giorni fa, è stato arrestato a Gela nel corso delle commemorazioni dello sbarco degli Alleati. L’accusa è di danneggiamento e resistenza al pubblico ufficiale. Stamattina il giudice del Tribunale della città in provincia di Caltanissetta, ha convalidato il fermo.
Vaccaro era salito sul tetto di un mezzo militare dal quale è stato prontamente “tirato giù” dalle forze dell’ordine e tratto in arresto. Turi Vaccaro, lo ricordiamo, è un ex operaio della Fiat, siciliano di origine ma torinese di adozione, appassionato di discipline orientali, che negli anni 80, proprio a fianco del reverendo Morishita, iniziò la sua esperienza pacifista a Comiso. Da allora in poi, non si contano le sue azioni, l’ultima in ordine di tempo, era statata il 22 aprile scorso, quando insieme con Nicola Arboscelli e con altre due attiviste “No Muos” entrò dentro la base NRTF di Niscemi.
I quattro attivisti erano rimasti un giorno intero sulle antenne, ma quando vennero giù i due uomini furono tratti in arresto dalle forze dell’ordine, arresto che non fu convalidato dal GIP di Caltagirone ma trasformato in un “foglio di via” che dovrebbe tenere lontani da Niscemi i due attivisti per tre anni.
Lo abbiamo incontrato Turi Vaccaro, domenica scorsa durante un grande incontro di religioni e di razze, svoltosi nella “Pagoda della Pace ” che sovrasta la pianura di Comiso. Ospiti del reverendo Morishita, che a Comiso vive dagli anni delle manifestazioni contro le testate nucleari di Comiso, si sono riuniti trenta monache e monaci buddisti giapponesi dell’ordine “Nipponzan Myohouji”. Questi, ornati del loro inconfondibile saio arancione, provenivano da alcune delle ottanta pagode della pace sparse in tutte le parti del mondo.
Si festeggiavano domenica i 15 anni della fondazione della pagoda di Comiso ed insieme, l’inaugurazione del nuovo tempio. Il reverendo Morishita in una recente intervista, ci aveva raccontato di come esista nel mondo una sola “pagoda della pace” per ogni nazione e alla nostra domanda “perchè Comiso”, lui con la sua aria serena e sorridente ci aveva risposto in un italiano incerto che “Comiso è in Sicilia e la Sicilia è il centro del Mediterraneo, è sempre stata terra di incontro e confronto fra culture diverse e dalla Sicilia deve partire l’irradiarsi della pace in tutto il bacino del Mediterraneo verso i paesi dell’Africa, del Medio Oriente e dell’Europa”.
Durante la processione era apparsa come dal nulla, la bandiera dei “No Muos” che si è prima fusa con le altre presenti al grande tempio della pace, quindi ha preso posto sulla batteria di un gruppo musicale siciliano di Caltanissetta che ha riportato l’attenzione a quella che è la realtà della nostra isola.
Il gruppo “Pupi di Surfaro” ovvero “pupi di zolfo” ha impressionato molto piacevolmente gli spettatori e tutti hanno partecipato alla loro coinvolgente performance…
Ma il clou della giornata si è avuto quando da un angolo del giardino è venuto fuori col suo flauto proprio Turi Vaccaro. Abbiamo chiacchierato a lungo, ci ha raccontato del suo “foglio di via” strappato davanti alle forze dell’ordine che non avevano replicato.
Turi Vaccaro aveva poi intonato uno dei suoi canti proprio sul Muos e sugli ultimi avvenimenti e, accompagnato dal suo stesso flauto e dal marranzano di uno dei Pupi di Surfaro, ha letteralmente ammaliato i presenti.
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