Lo storico attivista era tornato in Sicilia per prendere parte al tradizionale campeggio estivo e al corteo di protesta di sabato. Ma su di lui pende un ordine di carcerazione per i fatti del dicembre 2014, quando entrò nella base Usa danneggiando alcune apparecchiature
No Muos, arrestato a Niscemi il pacifista Turi Vaccaro Attivisti tentano di proteggerlo, preso nelle campagne
L’attivista 65enne Turi Vaccaro è stato arrestato domenica pomeriggio dalla polizia, al termine di un lungo inseguimento nelle campagne di Niscemi. Deve scontare undici mesi e 27 giorni di reclusione, condanna inflittagli dal Tribunale di Gela per i fatti del dicembre 2014, quando lo storico pacifista aveva oltrepassato la recinzione, colpendo con una pietra alcune apparecchiature necessarie al funzionamento del sistema di telecomunicazioni satellitari. Un’azione non nuova per Vaccaro che, negli anni successivi, è stato protagonista di numerose proteste contro le parabole, su cui si arrampicò nel novembre del 2015 prendendole a martellate e provocando un danno stimato in 800mila dollari.
Gli agenti della Digos e del commissariato di Niscemi hanno atteso l’attivista originario di Marianopoli (in provincia di Caltanissetta), sicuri che sarebbe tornato nel Comune nisseno in occasione del campeggio estivo che il comitato No Muos organizza ogni anno. E così è stato. Già dal 3 agosto Vaccaro ha raggiunto il presidio di contrada Ulmo, nato su un terreno di proprietà del coordinamento lungo la strada che conduce alla base militare. Gli investigatori lo hanno monitorato anche nella giornata di sabato, quando il pacifista ha preso parte al corteo di protesta, durante il quale, secondo la polizia, alcuni attivisti hanno provato a tagliare nuovamente le reti della base. L’indomani, domenica, ultimo giorno di campeggio, i poliziotti hanno deciso di intervenire per eseguire l’ordine di carcerazione emesso dalla Procura di Gela.
«Nel primo pomeriggio – racconta Irene, una delle attiviste presenti – al presidio c’era un’atmosfera rilassata, molti stavano andando via, siamo rimasti un centinaio, si suonava e si mangiava. Turi era con noi, ma quando si è avvicinato alla recinzione, la Digos è scattata per fermarlo ed è partito l’inseguimento nelle stradine di campagna». Circa una cinquantina di attivisti ha provato, creando un cordone, a rallentare la corsa dei poliziotti e non sono mancati momenti di tensione. «Turi è riuscito a disperdersi nelle campagne e non lo abbiamo più visto, non sapevamo che fosse stato arrestato», precisa Irene. La ricerca degli agenti ha avuto invece buon fine. Secondo quanto riferito dal commissariato di Niscemi, «il fuggiasco era nascosto in mezzo alla folta vegetazione, a circa un chilometro di distanza dal presidio».
Vaccaro è stato trasferito nel carcere di Gela. E gli attivisti hanno annunciato che domani pomeriggio, giovedì 9 agosto, alle 15.30 si terrà un presidio di protesta davanti all’istituto penitenziario. Personaggio dal forte carisma nell’universo degli attivisti (a lui è stata anche dedicata una mostra fotografica), già in passato era stato arrestato, perché colpito da misura cautelare: una prima volta posto agli arresti domiciliari nella sede del Comitato No Muos, nel centro di Niscemi, ma evase pochi minuti dopo; il secondo arresto per evasione gli costò un periodo nel carcere di Gela. Negli ultimi tempi, prima dei giorni a Niscemi, sarebbe tornato in Nord Italia dove più volte ha partecipato alle manifestazioni No Tav in Val di Susa.