La Comunità resistente Piazzetta lancia un appello contro le presunte «censure del dissenso» in vista della riunione dei leader mondiali, invitando la popolazione alla mobilitazione. Un rappresentante del collettivo politico dell'ex Cpo dice: «Lo spettro del G8 resta vicino». Previsto per domani l'inizio del controvertice
No G7, comitati lanciano appello contro repressione Cacia (Experia): «C’è inaccettabile clima di tensione»
I comitati regionali No G7 invitano alla mobilitazione in vista del vertice internazionale di domani 26 maggio e sabato 27 maggio. A seguito di una conferenza stampa, avvenuta ieri pomeriggio al centro di solidarietà popolare Graziella Giuffrida, la comunità resistente Piazzetta denuncia «una preoccupante repressione del dissenso, che intimidisce compagni e attivisti». Secondo loro, le questure locali avrebbero «l’obiettivo di creare un clima di terrore, trasformando in problemi di sicurezza le problematiche sociali ed economiche prodotte quotidianamente dal sistema». La comunità ha condiviso l’appello Contro la repressione sulla propria pagina Facebook, firmato da una lunga lista di associazioni e sostenitori.
Giacomo Cacia, del collettivo politico Experia, racconta a MeridioNews la situazione degli attivisti durante gli scorsi mesi. «Da quando è stato approvato il decreto Minniti ne abbiamo viste di tutte i colori – dichiara – C’è stato un cambio rispetto alla consueta gestione dell’ordine pubblico». Sarebbero diversi gli episodi, secondo Cacia, in cui «forti pressioni e intimidazioni verrebbero perpetuate ai danni degli attivisti». Cominciando dalla manifestazione del 25 aprile, in cui la Digos ha denunciato cinque persone per danneggiamento alla sede di Frontex. «Una decisione arbitraria che contribuisce alla costruzione di un clima pesante, considerato che i responsabili del gesto rimangono ignoti – prosegue – non ci stupisce che la Digos fosse presente ieri durante la conferenza stampa». Lo spettro del G8 di Genova rimane, per i comitati No G7, la preoccupazione più grande: «Non vorremmo che il dissenso dei prossimi giorni venga trattato come un problema di ordine pubblico, nonostante veniamo già etichetti come antagonisti».
Cacia contesta, infine, la questura di Messina per «i suoi tentativi di tergiversare in merito al percorso del corteo». Il non essere a conoscenza con largo anticipo della strada da seguire durante la manifestazione «crea enormi tensioni, inaccettabili, ma non abbiamo paura. Se pensano di bloccarci noi manifesteremo, è nostro sacrosanto diritto», conclude. In parallelo all’appello lanciato dai comitati No G7 si svolgerà tra il capoluogo etneo e quello messinese un controvertice dei popoli, che avrà inizio domattina alle 10 a Giardini Naxos. Alfonso Di Stefano, del coordinamento regionale comitati No Muos, invita «tutte e tutti alla mobilitazione perché, in nome di una Sicilia terra di pace e di accoglienza, il G7 trovi una radicale e diffusa opposizione sociale». Il programma dell’appuntamento è online.