La sanzione verrà comminata dal presidente Riccardo Tomasello. Al centro la tichetta tra pescivendoli e ortofrutticoli. Un momento ricco di tensione concluso tra spintoni, insulti e una coppa portata in trionfo in piazza Duomo a ritmo di musica
Niente soldi alle candelore dopo la gara in pescheria Maxi stangata al vaglio del comitato festeggiamenti
Niente contributo economico, da parte del Comune di Catania, alle candelore di pescivendoli e ortofrutticoli. Dovrebbe essere questa la decisione del Comitato dei festeggiamenti di Sant’Agata dopo la gara di forza che ha visto protagoniste le due corporazioni nella mattinata di lunedì. La sfida ha modificato il programma della festa che, almeno sulla carta, prevedeva la partecipazione di tutte le candelore alla processione del 3 febbraio per l’offerta della cera. Momento chiave che apre i tre giorni delle celebrazioni agatine.
Il provvedimento, secondo quanto appreso da MeridioNews, potrebbe essere ufficializzato dopo alcune incombenze burocratiche. Su tutte l’arrivo di un rapporto ufficiale da parte della polizia sui fatti della pescheria, luogo in cui le due candelore hanno battagliato per ore tra momenti di tensione, insulti e spintoni. Inutile, in questo senso, il tentativo di mediazione del presidente del comitato dei festeggiamenti Riccardo Tomasello. Quest’ultimo scortato da due vigili urbani ha provato per diversi minuti a sbloccare la situazione. Le candelore però sono rimaste al loro posto: quella degli ortofrutticoli in via Pardo e quella dei pescivendoli a fare da tappo per non permettere l’ingresso nell’omonima piazza gremita di persone.
Il faccia a faccia tra corporazioni si è concluso con
la vittoria dei fruttivendoli. Passaggio celebrato con tanto di trofeo alzato verso il cielo tra applausi e cori e poi portato in corteo fin sotto la statua dell’elefante, simbolo della città di Catania. La contromisura del comitato sarà il taglio di tutto il contributo riservato ai portatori delle due candelore finite sotto i riflettori e non, come si pensava inizialmente, l’esclusione dai festeggiamenti. La cifra complessiva per le 12 candelore ammonta a circa 100mila euro, mentre per i singoli portatori è di poco superiore a 800 euro. Una misura di questo tipo, con taglio totale del compenso, sarebbe una storica prima volta. In passato non erano mancante le sanzioni ma i tagli avevano riguardato soltanto una piccola percentuale.
Per queste candelore però potrebbe non essere finita qui. Secondo quanto trapela in queste ore da alcune fonti contattate da MeridioNews, si starebbe studiando la possibilità di un taglio agli emolumenti anche per l’edizione 2021. Al vaglio del comitato, in prima linea il noto penalista etneo Carmelo Peluso, c’è il regolamento, che potrebbe essere oggetto di alcune modifiche già subito dopo la conclusione della festa. L’obiettivo sarebbe quello di inserire maggiori contromisure, compresa la possibilità di esclusione dai festeggiamenti.
Per gli ortofrutticoli non è la prima volta. Nel
2015 aveva fatto discutere una sosta, fuori percorso, sotto al balcone del capomafia Massimiliano Salvo. Storia raccontata in esclusiva da MeridioNews a cui era seguita una querela, archiviata dal giudice su richiesta della procura, da parte dell’associazione che si occupa del cereo. Lo scorso anno in scena era invece comparso Gaetano Pellegrino. L’uomo, immortalato in un servizio di questa testata, ordinava a più riprese ai portatori di fare ballare la candelora. Pellegrino, all’epoca già condannato in primo grado per mafia a nove anni, nel frattempo ha affrontato il secondo grado di giudizio, in cui è stato riconosciuto nuovamente colpevole di essere un fedelissimo del capomafia Nuccio Mazzei. Qualche anno prima, era il 2013, pescivendoli e ortofrutticoli, furono protagonisti di una maxi rissa in pescheria.