La cerimonia di insediamento di Gioacchino Natoli e Salvatore Di Vitale si è tenuta oggi al Palazzo di Giustizia. Alla presenza tra gli altri del vicepresidente del Consiglio superiore della magistratura: «Voglio sottolineare la tempestività con cui abbiamo provveduto alle sostituzioni dei capi del distretto palermitano»
Neo vertici a Tribunale e Corte d’Appello Legnini (Csm): «Patrimonio magistrati palermitani»
Sono Gioacchino Natoli e Salvatore Di Vitale, i nuovi presidenti rispettivamente della Corte di appello e del Tribunale di Palermo. Si sono insediati stamani durante una cerimonia, nell’Aula magna della Corte d’Appello del capoluogo siciliano, alla presenza, tra gli altri del vice presidente del Csm, Giovanni Legnini. Una presenza che testimonia la centralità e l’importanza degli uffici palermitani nell’agenda nazionale.
«Voglio sottolineare la tempestività con cui il Csm ha provveduto, in un momento di eccezionali esigenze nel ricambio dei vertici giudiziari del Paese, alle sostituzioni dei capi del distretto palermitano» ha detto Legnini. Per il numero due del Consiglio superiore della magistratura «l’esperienza dei magistrati palermitani nella lotta alla mafia è un patrimonio» dell’Italia intera ed è anche per questo che resta alta la guardia dopo le intimidazioni che li hanno colpiti. Ne è un segno il «potenziamento delle misure di sicurezza» ha ribadito Legnini.
Ma la cerimonia di insediamento, a cui hanno partecipato i vertici degli uffici giudiziari palermitani e delle forze dell’ordine e il presidente della Regione siciliana, Rosario Crocetta, è stata anche l’occasione per Legnini per toccare i temi della giustizia. A partire dalla riforma del testo unico sulla dirigenza della magistratura, «uno dei punti qualificanti della riforma interna», all’esame della quinta commissione del Csm. «L’8 giugno – ha annunciato – ci sarà un plenum straordinario presieduto dal capo dello Stato durante il quale si parlerà anche di questo».
Ma per il vice presidente del Csm è sulla lotta alla corruzione che si gioca la sfida del Paese. Perché Cosa nostra «è cambiata» e punta proprio sui colletti bianchi collusi per «infiltrarsi nelle istituzioni e nella pubblica amministrazione». Da «una efficace lotta» su questo fronte dipende per Legnini «la possibilità di cambiamento del Paese».
A Di Vitale e Natoli sono arrivati anche gli auguri di buon lavoro del sindaco di Palermo, Leoluca Orlando. «Esprimo grande compiacimento, a nome mio e dell’amministrazione comunale, per i prestigiosi incarichi, rispettivamente, di presidente del Tribunale e presidente della Corte d’Appello di Palermo, a Salvatore Di Vitale e Gioacchino Natoli – dice il primo cittadino -. Augurando loro buon lavoro, rinnovo il mio apprezzamento per l’attività svolta da entrambi a difesa della legalità e per l’impegno costante nell’azione di contrasto alla mafia».