Se c’è una cosa che nessuno può rimproverare a Nello Musumeci è la sua fede eccessiva nella scaramanzia. Anzi, se proprio la dobbiamo dire tutta, il candidato alla presidenza della Regione siciliana del centrodestra al malocchio e alla iella non crede affatto. Altrimenti non si sarebbe fatto confezionane un simbolo per la propria lista che, a parte il nome è è uguale in tutto e per tutto a quello di Renata Polverini, la presidente della Regione Lazio travolta dallo scandalo degli sperperi di denaro pubblico.
Come i nostri lttori possono vedere, i due simboli si assomigliano. C’è il rosso di sfondo. Ci sono i nomi e i cognomi. C”è in entrambi la parola “presidente”. L’unico cambiamento è la striscia in basso: gialla nel simbolo della lista Musumeci, tricolore in quello della lista di Renata Polverini.
Lungi da noi ‘idea di trasformarci in menagrami. Però non possiamo fare a meno di chiederci: i due simboli sono stati pensati da due persone diverse o dalla stessa persona? Nel secondo caso, alla fine, la cosa sarebbe comprensibile: si sarà trattato di un ‘creativo’ che non ha voluto forzare la propria fantasia.
Se si tratta di due creativi diversi, beh, allora la cosa acquista quel non sappiamo che di particolare. Perché pensare in modo quasi uguale una cosa pensata da un altro – peraltro in un’attività dove la fantasia creativa fa la differenza – è qualcosa di unico.
Ci chiediamo: il buon Nello Musumeci era al corrente che il simbolo della sua lista somiglia in modo impressionante a quello della lista di Renata Polverini?
Cerchiamo di capirci: nemmeno noi siamo particolarmente legati alla scaramanzia. Però non possiamo non notare che questo simbolo ha portato alla Polverini un po’ di bene e un po’ di male. L’ex segretaria nazionale dell’Ugl ha vinto la campagna elettorale – peraltro molto difficile – ed è stata eletta presidente della Regione Lazio. Ma la sua esperienza rischia di concludersi in modo non esaltante.
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