Nello Musumeci e il trasformismo politico «Sanzione di 600 euro per voltagabbana»

«Li colpiamo dove ancora non sono stati colpiti: nel portafogli. Li sanzioniamo». Nello Musumeci, presidente della commissione antimafia all’Ars, non sta parlando della criminalità organizzata. Secondo il parlamentare regionale, c’è da fare i conti in tasca ai voltagabbana. Cioè ai deputati di Palazzo d’Orleans che cambiano gruppo o schieramento. Musumeci ne parla a margine di un appuntamento sulla sindacatura di Enzo Bianco. Sindaco di Catania oggi, ma anche negli anni in cui l’esponente della destra siciliana reggeva la provincia etnea. La proposta dell’onorevole Musumeci, per la verità, non è cosa nuova. Fa parte, infatti, di quel codice etico approvato dalla commissione antimafia un anno fa e che adesso è al vaglio della commissione Affari istituzionali. Dopo toccherà all’intera Assemblea regionale siciliana approvarlo. «Ragionevolmente, per il primo periodo del 2016 dovrebbe diventare legge», afferma Musumeci.

Il codice del quale dovrebbe dotarsi l’Ars – «La Sicilia sarebbe la prima regione in Italia ad avere un regolamento simile» – ha l’obiettivo di regolare i comportamenti dei parlamentari. È toccato all’antimafia redigerlo perché «non tutti sanno che nel nostro ruolo c’è anche quello di preservare la trasparenza di quanto succede alla Regione». E che si sappia per bene ognuno dove sta è un punto fondamentale «per i cittadini». Gli articoli dei quali si compone il testo sono 38. Tra i quali, anche quello che prevede una sanzione di 600 euro al mese per i deputati che cambiassero gruppo parlamentare senza l’accordo del proprio capogruppo. «La transumanza post-elettorale è deplorevole – dice Nello Musumeci -. Abbiamo dovuto pensare a un deterrente per fatti di questo genere. E questo della sanzione è l’unico che siamo riusciti ad approntare senza essere incostituzionali».

Un commento estremamente attuale proprio nei giorni successivi al passaggio di Francantonio Genovese dal Partito democratico a Forza Italia. «Sono 15 i deputati regionali che hanno cambiato schieramento, e 47 quelli che hanno aderito a un altro gruppo all’Ars. Qualcosa non va, è un trasformismo che dobbiamo limitare». Per la verità, quella dei 600 euro al mese più che una sanzione è una detrazione. «A ciascun onorevole spettano quei soldi per le spese legate al gruppo. Dopo il passaggio a un’altra formazione smetterebbero di percepirli per tutta la durata del mandato», spiega. Soldi in meno che dovrebbero pesare sulle tasche dei parlamentari regionali, più che sulle loro coscienze politiche. «È una questione etica – attacca Musumeci -. E, soprattutto, serve a salvaguardare l’elettorato». 


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