Nel primo giorno di caccia fermati 5 bracconieri Sorpresi all’interno del parco dei Monti Sicani

Primo giorno di caccia in Sicilia e primo episodio di bracconaggio. Ieri la Forestale di Palermo ha sorpreso alcune persone impegnate a cacciare all’interno del Parco dei Monti Sicani, zona protetta dove vige il divieto dell’attività venatoria. Cinque persone sono state denunciate: tre sono palermitani, due di Reggio Calabria.

Il nucleo operativo provinciale della Forestale svolgeva un’attività di vigilanza finalizzata alla tutele delle aree protette e delle aree interessate dagli incendi, quando si è imbattuta nel gruppetto che aveva a disposizione cinque fucili di caccia e oltre duemila munizioni di vario calibro. Tutte le armi sono state sequestrate. Le persone fermate e denunciate sono M.G., 72enne di Palazzo Adriano; T.L. 51enne di Locri; S.E., di San Giovanni Gerace, nel Reggino; il 57enne P.S. e il 64enne P.B., entrambi di Palermo. Sono accusati di violazione in materia di introduzioni di armi e munizioni in aree protette.

Inoltre la Forestale ha eseguito perquisizioni sulle auto dei cinque e in un casolare di proprietà di uno dei fermati, M.G., in località Monte Scuro di Palazzo Adriano all’interno del parco dei Monti sicani. Al proprietario dell’immobile è stato riscontrato il possesso di un numero di munizioni superiori al quello consentito.

Ieri in Sicilia è stato il primo giorno della pre-apertura della caccia. La stagione ha avuto inizio con un mese di anticipo per decreto dell’assessore regionale all’Agricoltura, Antonello Cracolici. La decisione ha sollevato molte critiche da parte degli ambientalisti che, citando anche il parere negativo dell’Ispra (l’Istituto superiore protezione ricera ambiente), chiedono di sospendere la caccia, anche alla luce dei vasti incendi che hanno impoverito la Sicilia e messo a dura prova la fauna. 


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